Ray

Bellissimo film che ripercorre la vita e la carriera di un genio come Ray Charles, interpretato magistralmente da Jamie Foxx. Il film sottolinea momenti strazianti come l'avvenuta cecità e la caduta nella droga ma anche attimi di felicità scanditi dalle fantastiche musiche del protagonista. Consigliatissimo

Il film ripercorre gli anni da musicista del Genius Ray Charles Robinson, con flashback nella sua primissima gioventù, quando aveva ancora il dono della vista, fino ad arrivare all'apice della sua carriera. Si susseguono i generi musicali, le preferenze del grande pubblico, i sound, ma il genio non cambia. E' lì presente e innovativo (e anche un pò copione, ma si sa, tutti i geni un pò lo sono). Vengono elogiate le sue doti ma vengono anche sottolineate i suoi errori - in primis la dipendenza dalla droga - in maniera intelligente, al contrario di quanto accade in Life and Death of Peter Sellers. La primissima parte, quella in cui si ritraggono gli esordi di Ray scorre forse un pò troppo in fretta ma al resto della pellicola viene dato il giusto ritmo. Il regista non cade in sfoghi prolissi e giunge alla bellissima fine del film a testa alta, lasciando allo spettatore un ricordo bellissimo: quello di Ray Charles e quello del bellissimo film che ha appena visto. Taylor Hackford gestisce la macchina da presa sapientemente senza mai strafare inserendo delle bellissime scene che mostrano i traumi infantili di Ray e i suoi ultimi ricordi visivi, il tutto accompagnato da una straordinaria fotografia e da musiche eccezionali. La menzione speciale va ovviamente al magnifico Jamie Foxx, ispirato e perfettamente calato nella parte.

Ray ripercorre gli anni da musicista del Genius Ray Charles Robinson, con flashback nella sua primissima gioventù, quando aveva ancora il dono della vista, fino ad arrivare all'apice della sua carriera. Si susseguono i generi musicali, le preferenze del grande pubblico, i sound, ma il genio non cambia. La primissima parte, quella in cui si ritraggono gli esordi di Ray scorre forse un pò troppo in fretta ma al resto della pellicola viene dato il giusto ritmo. Il regista non cade in sfoghi prolissi e giunge alla bellissima fine del film a testa alta, lasciando allo spettatore un ricordo bellissimo: quello di Ray Charles e quello del bellissimo film che ha appena visto. Taylor Hackford gestisce la macchina da presa sapientemente senza mai strafare inserendo delle bellissime scene che mostrano i traumi infantili di Ray e i suoi ultimi ricordi visivi, il tutto accompagnato da una straordinaria fotografia e da musiche eccezionali.