Maigret e il ministro

In una Parigi avvolta dalla nebbia della sera, un uomo telefona da una cabina pubblica in un abitazione di boulevard Richard Lenoir . Nessuno, nel vedere i suoi abiti dimessi e il suo atteggiamento spaventato e circospetto, potrebbe pensare che è un ministro della Repubblica. Anche Maigret fatica a raccapezzarsi in quella bizzarra richiesta di soccorso che gli rivolge il signor ministro Auguste Point. Troppo diverso e ripugnante è per lui il mondo della politica, rispetto al suo lavoro al Quai des Orfevres. Eppure quel fascicolo dal nome buffo, il rapporto Calame, è stato rubato, e se il suo contenuto venisse diffuso innescherebbe una rivolta sociale e politica senza precedenti. Maigret è solo in questo spiacevole incarico riservato che lo costringe ad addentrarsi tra le sabbie mobili della politica francese, tra idealisti, squali, miracolati ed onesti. Tutti trincerati dietro i propri interessi ed immunità, pronti a minacciare vendetta contro quel funzionario calmo e tenace, eppure spaventoso per il suo fiuto ed incorruttibilità. Un indagine scorrevole, ma non avvincente.

Maigret non si trova qui a fronteggiare il solito caso di omicio,deve invece muoversi in un campo a lui quasi sconosciuto e da cui ha sempre voluto mantenere le distanze:la politica. Ma come al solito Maigret risolverà brillantemente il caso.

Una storia insolita per Maigret che lascia le oscure trame del crimine per addentrarsi nel groviglio della corruzione politica. Ora siamo in una diversa atmosfera odorosa di inchiostro delle anticamere ministeriali o di legni pregiati degli uffici di importanti governanti. Un testo comunque soddisfacente, anche se preferisco l'esplorazione di un cupo delitto all' intrigo segreto dei faccendieri.