Assassinio all'Étoile du Nord

Non sono un'estimatrice di Maigret; avevo letto una sua sola inchiesta, oltretutto nel mio 'periodo giallo' di lettrice, e non mi aveva comunque appassionato. Sono, invece, devotamente entusiasta dei romanzi di Simenon extra Maigret, ma questo mi fu regalato e un regalo si onora. Beh, conosco (dopo la monumentale autobiografia) la complessità dell'uomo e la grandezza dello scrittore di romanzi-romanzi e devo dire, rischiando di scoprire l'acqua calda, che Maigret non è Simenon e che riuscire a immaginare, costruire e tenere radiosamente in vita per decenni, in tutta la sua evoluzione, un efficace e credibile personaggio fittizio totalmente alieno alla personalità dello scrittore, ne conferma il genio creativo assoluto, anche in questo Maigret post pensionamento.

Quattro indagini che turbano la pacata e sonnacchiosa pensione dell'ex commissario Maigret ritiratosi in una graziosa casetta sulla Loira con sua moglie.Dopo trent'anni trascorsi a fiutare le vicende umane più disparate, il commissario non resiste al fascino di una nuova avventura e ci si butta a capofitto.Le trame sono piuttosto scontate e si leggono più che altro per amore e lealtà verso questo meraviglioso personaggio che per reale coinvolgimento.Resta comunque impareggiabile il talento di Simenon nel descrivere i pensieri più intimi del commissario,soprattutto quelli legati al rapporto con la moglie.

Assassinio all’Etoile du Nord, unitamente ad altre prose brevi, risale al periodo in cui Simenon dedice di trascurare Maigret per impegnarsi in opere letterarie di maggior spessore; consta di 4 racconti accomunati dal fatto che il commissario è diventato l’ex commissario, essendo andato in pensione. A onor del vero, e mi scuso per l’imprecisione, il primo (Assassinio all’Etoile du Nord) vede ancora Maigret al Quai des Orfèvres, a a 48 ore dal suo definitivo congedo, allorché, nel suo ufficio, ha l’imprudenza di rispondere a una telefonata, avviando e concludendo quella che sarebbe stata la sua ultima indagine ufficiale. In Tempesta sulla Manica l’ex commissario, in villeggiatura con la moglie in un alberghetto in riva al mare, aiuterà un collega a risolvere un non facile caso di omicidio; con La signorina Berhte e il suo amante avrà modo di sfoderare ancora una volta la sua fine indagine psicologica e di favorire l’unione fra un uomo e una donna che si amano; infine in Il notaio di Chateauneuf si vedrà costretto, suo malgrado, nelle intricate vicende della famiglia di un notaio. I quattro racconti sono anche accomunati da una sottile vena di ironia con l’ex commissario che sembra fare la parodia del commissario Maigret, gigioneggiando, ma mettendo in ombra, oltre che altri poliziotti, anche ogni personaggio, fatta eccezione per la moglie, tuttavia sempre disponibile a farsi da parte per accontentare il marito. La lettura risulta veramente gradevole, anche perché non è raro sorridere, con questo ingombrante protagonista che non ha nessuna intenzione di fare la vita del pensionato, pronto a cogliere le occasioni che gli si presentano per rientrare, sia pure ufficiosamente, nei panni del grande investigatore.