Il paese mancato. Dal miracolo economico agli anni Ottanta

Libro molto interessante, sicuramente a Crainz non gli si può contestare nulla. Il panorama dipinto è preciso come pochi e la lettura alla fine risulta anche piacevole. Un po' troppi nodi non troppo interessanti qua e là mi hanno costretto ad abbassare il voto di una stella (poteva tranquillamente durare 100 pagine in meno come libro). Sicuramente interessante come detto, non troppo semplice da studiare.

Il libro che bisognerebbe far leggere a tutti i nuovi parlamentari...in Crainz il rigore storico si mescola ad una narrazione avvincente, che fa di quest'opera quasi un romanzo. C'é una tesi di fondo, che forse viene portata avanti in modo fin troppo deterministico ed univoco. A differenza di altri, ho apprezzato molto anche i riferimenti ai media del tempo, che aiutano a capire qual era la percezione dei contemporanei.

Un saggio storico ponderoso e approfondito, eppure in molte sue parti "prende", cattura l'attenzione quasi come un grande romanzo, soprattutto per chi, come me, nato nel 1963, ha attraversato quegli anni senza consapevolezza, per acquisirla solo in seguito. Forse è davvero come un grande romanzo scritto da uno storico di professione sull'Italia della cosiddetta "generazione di mezzo". Efficacissimo poi l'accostamento tra il titolo e l'immagine di copertina: Pier Paolo Pasolini come icona del "paese mancato"