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Cassiodoro il Grande. Roma, i barbari e il monachesimo
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Brossura
Anno edizione: 2017
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Brossura
Anno edizione: 2021
19,00 €
usato su libraccio.it
Anno edizione: 2009
7,70 €
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Un protagonista della storia cristiana, italica e mediterranea tra antichità e Medioevo; un fondatore della cultura medievale e uno dei «padri storici», insieme con Benedetto da Norcia, del monachesimo occidentale; un «classico» della letteratura latina di un'età difficile e complessa, che tuttavia a torto e semplicisticamente sono in troppi a definire «oscura». Calabrese di Squillace, di origine forse siriaca, Flavio Magno Aurelio Cassiodoro Senatore (490 ca.-583 ca.) ha attraversato con la sua lunga vita l'intero VI secolo, che nella pars Occidentis dell'Impero - privata del suo sovrano - si aprì con la coraggiosa e generosa proposta di convivenza goto-latina di Teodorico e si chiuse col grande e innovatore pontificato di Gregorio Magno. Politico e funzionario alla corte di Teodorico, profondamente impegnato nel lavoro di pubblico amministratore, Cassiodoro non si lasciò travolgere dal fallimento dell'esperienza di governo gota e dalla guerra «greco-gotica» che ne seguì. La sua esperienza di governo e la sua saggezza sono immortalate nella raccolta delle Variae, edita nel 537. Il centro monastico Vivarium, da lui fondato nella maturità presso la natia Squillace, rappresentò, assieme a Montecassino, un faro e un modello culturale da cui è sorto il Medioevo latino e quindi l'Europa.
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Autore:
Editore:
Anno edizione:
2017
In commercio dal:
23 marzo 2017
Tipo:
Libro universitario
Pagine:
171 p., Brossura
EAN:
9788816414051
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Luca Aquadro
08 luglio 2020
"Questo libro parla di un uomo e della sua terra." (p. 9) Con queste parole si apre il bel volume di Franco Cardini, affermato medievista, dedicato a una figura molto sfuggente e dunque ancor più affascinante come quella di Flavio Magno Aurelio Cassiodoro Senatore, uomo politico prima e scrittore e uomo di fede poi, vissuto per quasi un secolo tra la fine del V e la fine del VI secolo d.C. Giunto al termine della lettura, pienamente appagante, apporterei un'unica modifica all'incipit, sostituendo alla parola "terra" la parola "epoca". Già, perché le 157 pagine di quest'opera, definita forse un po' superficialmente "di divulgazione" nella "Presentazione" (p. 7), vanno ben al di là della ricostruzione del protagonista, dal momento che i primi due terzi almeno del libro quasi prescindono dalla figura di Cassiodoro e si configurano come un sapiente e godibilissimo affresco di un momento delicato, poco noto e decisivo della storia occidentale quale il passaggio dalla tarda antichità al primo medioevo. In una temperie così instabile Cassiodoro fu giovane di buoni studi nei primi decenni del medioevo, adulto affascinato dalla politica e azzardato e fedele collaboratore di Teodorico, anziano di salda fede cristiana e capace di fondare un monastero in età assai avanzata con lo scopo di unire lo studio della Bibbia e dei Padri con la salvaguardia e la lettura dei classici antichi. Lettura consigliata, peccato per i non pochi refusi, davvero sgradevoli in un volume così colto. "La sua gloria più autentica è quella di essere costantemente restato un uomo di studio." (p. 157) "Addio, fratelli. Ricordatemi nelle vostre preghiere. (...) Così come ho cercato di strapparvi alle schiere degli incolti, possa il potere divino sottrarci a una comune punizione con i malvagi." (p. 157) Insomma, Dio, patria e scriptorium in un'Italia sconvolta dalla guerra greco-gotica: bravo Cardini.
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lillo
06 agosto 2019
Già il nome dell'autore è una garanzia il periodo esaminato poi è veramente interessante. La tarda antichità ed i mutamenti che avrebbero portato al mondo così come oggi lo conosciamo attraverso il Medio Evo (Alto e Basso) sono tratteggiati, come sempre, in modo esemplare. I Goti di Teodorico, i Bizantini, il monachesimo e la figura di Cassiodoro in un mondo che muta sono descritti benissimo. Peccato per la stampa, sono presenti alcuni errori di stampa riportati anche nell'edizione 2017.
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Fabio
20 giugno 2019
Posto che ho solo cominciato a leggerlo e per ora devo rimandare la lettura nei mesi estivi: solo l'inizio mi pare magnifico: denso, sintetico, intelligente e ben articolato; davvero utile e, almeno nei primi due capitoli, si va ben oltre Cassiodoro, e si tratteggia tutta l'epoca e il contesto italiano e tardo-antico nella sua fascinosa complessità; un brano d'apertura splendido, un omaggio meritato alle terre ed alla storia calabresi: qui appaiono di scorcio come aspre, forti, sanguigne, ricche di sapore e di poesia; viste con la sensibilità di un medievalista italiano (e toscano). Scritto col cuore oltre che con la testa. Più che consigliato!! :-)
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