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Anno edizione: 2019
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Interessantissima opera di Aristotele che, oltre ad esporre i meccanismi della retorica, tratta anche in maniera "psicanalitica" delle emozioni umane. Il testo greco è molto leggibile.
Recensioni
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scheda di Andrisano, A., L'Indice 1997, n. 1
Del fondamentale scritto aristotelico, che costituisce la punta di un iceberg nella storia sommersa della retorica antica, mancava una traduzione italiana con testo a fronte. Opera esoterica, concepita in forma di appunti, la "Retorica" presenta uno stile brachilogico, che, se da un lato necessita di interpretazione, dall'altro impone come e più di qualsiasi altro testo un continuo confronto con l'originale. Va perciò dato un caloroso benvenuto a questa prima edizione negli "Oscar", corredata da note e preceduta da una introduzione chiusa da un'ampia e aggiornata bibliografia: uno strumento molto utile, dunque, non solo per gli addetti ai lavori. Con la nota chiarezza Montanari ripercorre le precedenti, quasi completamente inattestate fasi della storia della "téchne rhetoriké" a partire dall'originario "genus deliberativum" riguardante la vita politica fino alla messa a punto delle "regole" del "genus iudiciale" da parte di Corace, e poi all'esperienza di Gorgia, dei sofisti, di Antifonte e al fiorire del genus demonstrativum, erede verso la metà del V secolo di forme poetiche di cui prese il posto. Fonte di questa ricostruzione è Aristotele stesso che lascia chiaramente intendere come scrivere una "téchne" e comporre un discorso spesso (ma non sempre) costituissero l'attività di una sola persona. Il distacco dalle posizioni platoniche e la conseguente emancipazione della retorica dalla dialettica per farne autonomo oggetto di conoscenza, oltre al definitivo distacco di teoria e prassi (Aristotele non vuole formare nessun perfetto oratore!), costituiscono le rivoluzionarie novità dello scritto, che ha come obiettivo la scoperta del "possibile mezzo di persuasione riguardo a qualsiasi soggetto proposto".
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