Sette anni in Tibet

Libro letto con sofferenza e finito con sofferenza per via della realisticità, del dolore del protagonista e della storia di un paese che quotidianamente soffre in silenzio e di cui molto spesso ci dimentichiamo. Ci ho messo molto per finirlo perché mi sono immedesimata in tutto, anche nel mal di piedi. L'ho amato e ho pianto per le sorti del Tibet. (Si ero l'unica stupida a piangere sotto l'ombrellone, in agosto, con 40°) Lo consiglio e spero prima o poi di poter visitare questi incantevoli luoghi.

Ho affrontato questo libro avendo già visto il film e devo dire che, malgrado la qualità del film, il primo è di gran lunga migliore del secondo. Scritto come un reportage, senza eccedere in sensazionalismi, ma semplicemente descrivendo in modo lineare e semplice il quotidiano della vicenda dell'autore e del paese che lo ha ospitato. Decisamente molto bello.

E' lì fermo a metà sul comodino da settimane, era da tempo che non terminavo un libro