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Anno edizione: 2018
Anno edizione: 2018
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Romanzo dallo stile molto particolare senza un io narrante vero e proprio e ricco di punteggiature ed esclamazioni incessanti da parte dei protagonisti.Scritto piu'di un secolo fa'e quanto mai attuale visto che anche ai giorni nostri in un attimo si passa,come si suol dire,dalle stelle alle stalle.Ciao a tutti e al prossimo
Uno dei romanzi più importanti del primo Novecento italiano, forse non tanto capito, ma sicuramente è una di quelle opere che molti dovrebbero leggere. L'opera è centrata sulla dicotomia Pesantezza-Leggerezza. Per Palazzeschi Pesantezza è tutto quello che non proviene dal cuore: le parole e i comportamenti d'occasione, le cieche credenze, il riempirsi la bocca di parole di cui non si sa nemmeno lontanamente il significato(vedi l'unica parola che conosce il pappagallo), il condurre una vita nella mera attuazione di comportamenti codificati, il piegarsi con cieca credulità su cose propinate da non si sa chi senza intraprendere una ricerca personalale, il considerare la verità come una cosa già acquisita, la soddisfazione che proviene dagli oggetti posseduti o dal rango sociale raggiunto. La leggerezza, invece, è tutto quello che dal cuore proviene: il formarsi come persona senza essere invischiati in forme di pensiero precostituite, l'avvertimento della bellezza, il coraggio di provare sentimenti non contraffatti da quello che la gente può pensere, il cercare di crearsi idee che non poggino su quelle degli altri, il semplice domandare cose che tutti danno per scontato, in definitiva Perelà fa della sua discesa dal camino una inconsapovole ricerca verso l'essenza delle cose, l'unico atteggiamento che possa portare alla libertà. Libertà, bellezza, felicità, le cose a cui l'uomo da senpre anela. Ma quando si chiede a Perelà di stilare il codice della leggerezza, il solo che può portare al raggiungimento di queste cose, ci si accorge che l'uomo non le desidera veramente, perché incapace di abbandonere le catene di cui esso stesso si è incatenato. Alla fine Perelà abbandona questo mondo e a noi non resta che decidere se diventare come la marchesa di Bellonda, l'unica che ha il coraggio di aprire gli occhi e capire chi Perelà veramente è, o restare come tutti gli altri personaggi che considerano Perelà come uno dei tanti e semplici incontri della loro (chiamiamola così) vita.
Romanzo futurista assolutamente geniale. Di certo uno dei migliori romanzi del Novecento. Peccato che la critica continui a nascondere il Palazzeschi futurista.
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