Una volta ero un soldato. Dall'orrore del Vietnam all'incontro con il buddhismo

un libro bellissimo,che esprime l'orrore della guerra e della violenza. la guerra creatrice di traumi fisici ma soprattutto psicologici che caratterizzano alcuni comportamenti. esprime come la dottrina buddista riesca a placare l'anima di un uomo distrutto dall'esperienza del vietnam. la "campana" che ci invita a riflettere e a ragionare è un insegnamento incredibile

Ognuno di noi imposta la sua esistenza a partire dai condizionamenti avuti dall'infanzia; modi di fare e di sentire a cui solo con grande fatica si può opporre un rifiuto man mano che aumentano gli anni. In questo caso, il protagonista solo dopo aver vissuto l'agghiacciante esperienza del Vietnam e dopo aver ucciso senza pietà, riesce a ritrovare la strada del proprio cuore e della propria anima. Un percorso fatto di consapevolezza e di coraggio, quel coraggio che porta a migliorare noi stessi e non a voler cambiare violentemente il mondo esterno.

Generalmente è lo stile di scrittura che mi fa apprezzare un libro, ma in questo caso che cattura e seduce è la storia tragica e senza speranza del reduce di guerra che trova la salvezza grazie alla semplicità della filosofia buddista e della meditazione. Provare per credere.