Questo amore

Questi i fatti che come si vede sono riassumibili in poche righe e non costituiscono il motivo d'interesse precipuo del libro. Il timbro della voce narrante ispirato a una commozione che non pare affatto di maniera lasciano intendere che la materia narrativa ha o almeno pretende di avere diverso spessore. Cotroneo riprende una storia realmente accaduta e non si confronta soltanto con l'eterno tema dell'amore fra uomo e donna ma ambisce a qualcosa di pi·. Questa è infatti una ri-scrittura (nel senso reso familiare dal saggio eponimo di Piero Boitani Ri-scritture il Mulino 1997) di innumerevoli altre storie cui l'autore aggiunge quindi un tema non meno frequente cioè quello della sparizione dell'amato e della conseguente attesa della donna tutta condotta sul filo della memoria. Siccome per= Cotroneo ambisce con questo romanzo a un prodotto differente dai romanzi medi che lo hanno preceduto e con buon riscontro commerciale la narrazione è condotta su un filo citazionistico di profilo piuttosto elevato che si rivolge a un pubblico affatto diverso.
Un esempio per tutti: a p. 50 si parla di una minuta di poesia scritta da Edo s'immagina per Anna di cui sono riportati quattro versi solamente: "+ un deserto circolare il mondo". Ocatvio Paz ovviamente non Edo e il lettore è ben contento di aver riconosciuto fra molte altre proprio questa citazione. Cotroneo ammicca per= subito di seguito: "Le parole corrono per il mondo e significano sempre cose diverse come i colori che nessuno sa pi· raccontare". Edo il protagonista senza deuteragonisti autentici di questo romanzo è affamato di libri di cultura e di poesia: ma ha pochissimi volumi in casa. Trova infatti che sia meglio mandare le poesie a memoria e qui Cotroneo non pu= non avere a sua volta la celebre intervista televisiva del 1983 in cui Italo Calvino indicava come primo fra i talismani per l'uomo del 2000 appunto "imparare molte poesie a memoria (à) perché fanno compagnia".
Questo amore nasce senza dubbio come romanzo sentimentale û romantico mai decisamente û ma nel corso della lettura fra girasoli impazziti di luce e rose d'aprile pasoliniane diventa ben altro da questo. Riflessione sulla memoria di un mondo che preferirebbe magari non averne è forse appesantito da una ricerca di levità che finisce talvolta con l'esprimersi attraverso strategie retoriche prevedibili (abbondano le anafore e le iterazioni innecessarie). Resta per= una lettura di somma piacevolezza e si raccomanda a tutti coloro i quali e sono molti credono al misterioso potere della scrittura.

Giovanni Choukhadarian