Artificial kid

I colpi di scena si susseguono per tutto il romanzo. Il nuovo mondo viene descritto lasciando ampio margine alla fantasia e senza annoiare.

Il libro è ricco di idee originali e spunti di riflessione piuttosto profondi. Lo stile è scorrevole e piano, particolarmente efficace nel descivere le scene di azione. Tuttavia dopo una prima avvincente introduzione, l’autore si impantana nella descrizione di teorie scientifiche immaginarie e sottili intrighi politici. Sebbene i contenuti siano interessanti, la narrazione diviene nebulosa ed eccessivamente complicata. Il ritmo rallenta, e l’impressione che ne deriva è che gli strumenti stilistici dell’autore siano inadeguati allo scopo.Anche la descrizione di paesaggi fantastici risulta confusa e difficilmente figurabile. Forse per ridestare l’attenzione del lettore, la narrazione indulge in modo morboso su particolari disgustosi e raccapriccianti, fino a scadere, consapevolmente o meno, nel ridicolo e nel cattivo gusto. Copertina e riassunto sono fuorvianti per quanto riguarda trama e contenuti del libro.