La partita dell'addio. Matthias Sindelar, il campione che non si piegò a Hitler

Matthias Sindelar e Karl Sesta si rifiutarono di fare il saluto nazista nella partita Germania-Austria che sancì nel 1938 l'Anschluss tra le due nazioni; un "piccolo" gesto, pieno di significato e di pericoli per chi lo fece, che dimostra un grande coraggio. Sindelar pagò pesantemente la sua volontaria rinuncia a partecipare nella Germania unificata al mondiale dello stesso anno. Il romanzo, lodevole nell'intento di ricordare Sindelar e sua moglie Camilla, una ragazza italiana ebrea, è purtoppo un po' ampolloso se non a volte noioso, ma bisogna dire grazie all'autore per aver ridato vita alla memoria di Sindelar altrimenti dimenticato da decenni. 2/5 al romanzo, 5/5 al ricordo di Sindelar, un calciatore ora dimenticato, ma soprattutto un uomo che seppe dire no in un momento in cui era all'apice della sua carriera e che gli costò probabilmente la vita

E' un libro talvolta un po' didascalico ma che riesce a ricostruire il clima che precede il sonno delle coscienze. Oltre alla trama ho trovato gradevole lo stile, una scrittura elegante e mai barocca. Merita una maggior fortuna editoriale

Bel libro,bella storia,di un calcio e di valori che oggi si fanno fatica a riscontrare.Una decisione coraggiosa,specialmente in quel periodo e in quella situazione,ma che fanno di Sindelar un esempio di coerenza e simbiosi con la propria patria e le proprie origini.Storia che scorre e raccontata molto bene da Governato.