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Anno edizione: 2008
Anno edizione: 2014
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Con il sottotitolo Il romanzo di Nostradamus, Valerio Evangelisti pubblica nel 1999 uno splendido ritratto storico di un personaggio ormai entrato nel mito e di un periodo storico oltremodo turbolento della Francia del XVI secolo. Scritto su commissione della casa editrice, interessata a sfruttare i timori e le speranze suscitati dall'anno 2000, ritrae un uomo a tratti confuso, a tratti violento, a tratti geniale. Un uomo del suo tempo, ma che riusciva a vedere oltre la coltre del passato, del presente e del futuro. Splendide le descrizioni dei personaggi femminili e della loro condizione.
Leggo Evangelisti fin dal suo primo romanzo che compone il bellissimo ciclo dell'inquisitore Eymerich. Con l'inquisitore medievale Evengelisti ha "centrato" un personaggio tanto odioso quanto vincente. Questo Magus vuole ripetere la ricetta con Nostradamus, riuscendoci solamente in parte. I motivi sono moleplici: un pò perché Nostradamus non ha la stessa verve e "cattiveria" di Eymerich, inoltre si ha la netta sensazione che molte pagine scorrano senza che accada qualcosa di cui valga realmente la pena essere raccontata. E' un megacompendio di molti tipici loci evangelistiani, se mi si passa il termine. Tutto è scritto nei minimi dettagli, ma senza appesantire la scorrevolezza dell'insieme, così come accurate, vivide e al solito connotate da momenti di potente fantasia e visionarietà sono le ricostruzioni storiche del periodo della grande peste in Europa. Il problema fondamentale di quest'opera è l'esagerata prolissità, che neutralizza in parte la tensione narrativa e dall'altro la annacqua in una serie infinita di sottotrame e personaggi, anche quelli che dovrebbero essere i più importanti per le sorti dell'intreccio, che scorrono via senza lasciare il segno. Così alla fine sembra di assitere a un ponderoso feuilleton storico-fantastico che incanta nelle descrizioni, ma che lascia decisamente a desiderare come storia in sè e per sè. Voto 3 di stima per l'autore di Eymerich.
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