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Il tempo di una canzone
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Il tempo di una canzone - Richard Powers - copertina
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tempo di una canzone

Descrizione


Il giorno di Pasqua del 1939, durante lo storico concerto di Marion Anderson davanti al Lincoln Memorial di Washington, David Strom, uno scienziato tedesco emigrato, incontra Delia Daley, una giovane di colore che studia canto. L'amore per la musica è quello che li attrae e poco dopo, a dispetto delle circostanze, si sposano, decidendo di dar vita a una famiglia "aldilà della razza, aldilà dei tempi". I loro tre figli dovranno affrontare la brutalità di un'America ancora intrisa di razzismo, e non sarà facile per loro trovare la propria identità rimanendo fedeli a se stessi. Jonah, il primogenito, rivela ben presto una voce prodigiosa e un genio musicale che rischierà più volte di infrangersi di fronte al pregiudizio. Joey, pianista, accetta fin da subito di accompagnare nell'arte e nella vita il proprio fratello, finché una serie di tragici eventi non riuscirà a separarli. Ruth, la terzogenita, è l'unica dei tre che accetterà di assumere su di sé la sfida ideologica rappresentata dalla propria pelle e si accosterà sempre più al movimento di lotta per i diritti civili, fino a prendere parte attiva al temibile gruppo di azione delle Black Panthers. Mentre Jonah, Joey e Ruth crescono in un mondo troppo immaturo per capirne il dramma, l'umanità e l'intelligenza, a David e a Delia, che morirà in circostanze tragiche e misteriose, capiterà spesso di sentire il soffio della Storia, più bruciante per chi come loro ha deciso coscientemente di deviarne il cammino.
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Dettagli

2010
Tascabile
26 gennaio 2010
835 p., Brossura
9788804595625

Valutazioni e recensioni

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Emilio Berra
Recensioni: 5/5
Una famiglia americana

Un capolavoro. Un libro magnifico che raramente s'incontra. Una scrittura particolarmente bella, 'musicale' ; una prosa avvincente dotata di sguardo profondo.

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AdrianaT.
Recensioni: 3/5
The Fabulous Strom Boys

Diciamo che il tocco di penna di Powers non è esattamente come piace a me. È difficile definire 'tocco di penna' senza portare degli esempi concreti, ma ce ne sono a decine in questo tomo. È un po' il modo in cui lui rende metafore e comparazioni, per esempio; le locuzioni che sceglie e le immagini che riesce a evocare con esse: ebbene, se non a rari sprazzi (concentrati soprattutto nell'ultima parte), non hanno avuto su di me l'efficacia dei miei preferiti Roth, Steinbeck, Zweig, Nabokov, Marías, Marai, Márquez e compagnia (bella) scrivente. Ma anche scendendo dall'empireo degli Scrittori e razzolando fra gli stretti contemporanei anglofoni e anglografi, mi sarei anche accontentata di un simil semplice e raffinato Amor Towels, per dire. Va bene. Cioè no, questo è quello che non ha propriamente fatto breccia nel mio duro cuore di mangiatrice di libri che non si accontenta. Per dirla alla Stephen King, Powers non possiede la 'luccicanza'. Comunque un po' di oro in quel che non luccica l'ho trovato, e c'è anche una pars construens in questo mio bilancio: una storia vibrante di musica sopraffina. "La musica, prima di ogni altra cosa", recitava Paul Verlaine in Art poétique, ed è proprio la musica, e la personale passione per il canto in particolare, che giustifica la mia applicazione alle oltre ottocento pagine, assieme alla ricca storia in sé che ha senz'altro aiutato a supportarle. Però, il virtuosismo musicale dei fratelli Strom, la loro peculiarità etnica, nonché l'ambientazione e le topiche salienti dell'America XX° secolo, mi hanno fortemente ricordato altre letture anche recenti, sicché la sensazione del già (abbondantemente) sperimentato, masticato e digerito, ha aleggiato in gran parte del libro e questo lo ha, in parte, penalizzato.

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gianpiero di maggio
Recensioni: 5/5

In una sola e semplice parola: favoloso. Sotto tutti i punti di vista, dalla trama alla scrittura ai personaggi e alle loro caratterizzazioni. Se può sembrare durante la lettura un classico romanzo storico basato sulla sempre ottima idea della saga familiare ( per quanto bizzarra l'idea di mixare insieme nell'America moderna e contemporanea il filone della storia ebraica e afroamericana) il crescendo finale è un qualcosa di indimenticabile, e l'ultimo capitolo ti fa chiudere il libro essendo cosciente che poche altre volte leggerai un monumentale libro sull'America , sulla musica e sull'amore. Un libro consigliatissimo

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Conosci l'autore

Richard Powers

1957, Evanston (Illinois)

Richard Powers è un romanziere statunitense, da sempre interessato alle scienze e all'effetto che la sperimentazione scientifica estrema può avere sull'umanità. Laureato in Letteratura (che ha prediletto a Fisica, sua prima scelta), ha lavorato per tanti anni come programmatore, prima di fare della scrittura un lavoro a tempo pieno. Ha pubblicato il suo primo romanzo, Tre contadini che vanno a ballare nel 1985 edito in Italia nel 1991, da Bollati Boringhieri), dedicandosi quindi alla carriera letteraria e accademica tra Olanda, Regno Unito e Stati Uniti. Vincitore di numerosi premi, tra cui il "MacArthur Fellowship" nel 1989 e il "Lannan Literary Award" nel 1999, in Italia ha pubblicato Il dilemma del prigioniero (Bollati Boringhieri, 1996), Galatea 2.2 (Fanucci, 2003)...

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