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Il sangue del Sud. Antistoria del Risorgimento e del brigantaggio
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Il sangue del Sud. Antistoria del Risorgimento e del brigantaggio - Giordano Bruno Guerri - copertina
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sangue del Sud. Antistoria del Risorgimento e del brigantaggio

Descrizione


In questo libro, ricco di un'avvincente documentazione, Giordano Bruno Guerri rilegge la vicenda del Risorgimento e del brigantaggio come una "antistoria d'Italia": per liberare i fatti dai troppi luoghi comuni della storiografia postrisorgimentale (come la pretesa arretratezza e miseria del Regno delle Due Sicilie al momento della caduta) e per evidenziare invece le conseguenze, purtroppo ancora attualissime, della scelta di affrontare la "questione meridionale" quasi esclusivamente in termini di annessione, tassazione, leva obbligatoria e repressione militare. Il Sud è stato trattato come una colonia da educare e sfruttare, senza mai cercare davvero di capire chi fosse l'"altro" italiano e senza dargli ciò che gli occorreva: lavoro, terre, infrastrutture, una borghesia imprenditoriale, un'economia moderna. Così, le incomprensioni fra le due Italie si sono perpetuate fino ai nostri giorni. Alcuni briganti spiccano per doti - umane e di comando - non comuni, come Carmine Crocco, che per tre anni tenne in scacco l'esercito italiano; e così le brigantesse, donne disposte a tutto per amore e ribellione; altri rientrano più facilmente nel cliché del bandito o dell'avventuriero, ma tutti contribuiscono a dare volti e nomi a una triste e sanguinaria pagina della nostra storia, che si voleva cancellare. "Non si tratta di denigrare il Risorgimento, bensì di metterlo in una luce obiettiva, per recuperarlo - vero e intero - nella coscienza degli italiani di oggi e di domani".
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Dettagli

2010
19 ottobre 2010
297 p., Rilegato
9788804603306

Valutazioni e recensioni

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gianni
Recensioni: 4/5

Lettura piacevole: stile sobrio, contenuti interessanti, aneddotica non fine a se stessa. Guerri sa divulgare, non ci piove (bellissimo, ad esempio, il suo libro su Ciano, forse il migliore della sua produzione). Qualche volta, però - unica noticina appena appena negativa - per far la critica della retorica risorgimentale, tracima nella retorica dell'antiretorica, del resto largamente praticata a seguito dei 150 anni dell'unità. Ad ogni modo, molti dei rilievi presentati da Guerri sono già nei manuali dei licei, ormai lontani dalle romanze deamicisiane e dal carduccianesimo ancora dilaganti fino almeno agli anni Settanta del Novecento. Basterebbe studiare, quindi. Le divulgazioni, poi, ben vengano se son fatte con onestà, come questa.

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beniamino.z
Recensioni: 5/5

Interessante ricostruzione del Risorgimento italiano da parte dell'autore italiano meno convenzionale e schierato ideologicamente. Anche se, in alcuni passaggi descrittivi, non propone tesi originali. Quanto, piuttosto, la sintesi di quanto già proposto e scritto da altri autori (Petacco A., ecc.). Rimane, però, un buon risultato letterario critico delle tesi unanimiste e filorisorgimentali di tutti coloro che immaginano il nostro Risorgimento come una fraterna 'Alba Nazionale'. Nulla di tutto ciò. Fu, in realtà, una guerra civile non dichiarata (come pure quella del 1943/45)dove la colonizzazione del Sud in nome di una pretesa Unità lasciò alla popolazione del Regno delle Due Sicilie una duplice alternativa. Quella di Brigante o emigrante. Coloro che decisero di combattere questa Rivoluzione scelsero la sconfitta e la morte.E ne furono uccisi tanti, in nome di questa Unità. Gli altri, invece, scelsero l'incertezza e la fortuna altrove. Lontano dalla Patria. Dei 22milioni che erano, ben 15milioni varcarono i nostri confini, aprendosi al Mondo. Dando inizio a quel processo migratorio che è in corso ancora oggi. Molti vennero forzatamente spediti all'Altro Mondo. Grazie alle disciplinate e feroci truppe sabaude che combattevano per il Piemonte di Cavour che NON voleva l'Italia unita. Ma solo il Regno del Nord (Piemonte-Lombardia-Veneto).L'attuale Padania o MacroRegione europea proposta dalla LegaNord.E, lasciando ad un idealista come Garibaldi il 'lavoro sporco' da fare. E senza alcun ringraziamento nè riconoscimento, postumo nè immediato. In fondo l'eroe dei due mondi' benchè disciplinato ed obbediente, non era uno stupido. Il resto è stato fatto dai Generali zelanti di Casa Savoia, come Cialdini, La Marmora & Co.I danni di questa finta unificazione li stiamo subendo ancora oggi, a distanza di 153 anni. E sopra una montagna di errori e menzogne spacciate per 'verità istituzionali'. Lettura necessaria ed indispensabile. Per palati forti o fini. Valutazione Ottima.

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jubanne
Recensioni: 5/5

Solito, grande, Guerri. da leggere, da proporre nelle scuole al posto della solita bella versioncina edulcorata sulla storia d'Italia.

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Recensioni

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Giordano Bruno Guerri

1950, Monticiano

Giordano Bruno Guerri è uno scrittore e giornalista italiano, nato a Monticiano (Siena) nel 1950. È inoltre uno storico e studioso del XX secolo, specializzato sul ventennio fascista e sui rapporti fra stato italiano e Chiesa. Nel 1965 si trasferisce a Milano, dove completa il liceo e gli studi universitari in lettere presso l’Università Cattolica, laureandosi nel 1974. Nel corso degli anni Settanta lavora per la casa editrice Garzanti come correttore di bozze, pubblicando un importante manuale per correttori nel 1971. Negli anni successivi colleziona diverse esperienze nel campo del giornalismo e dell’editoria, come la nomina a direttore del mensile “Storia illustrata” nel 1985, quella a direttore editoriale per Mondadori nel 1986 e la collaborazione...

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