Le tigri di Mompracem

Pubblicato nel 1884, fa parte del "ciclo indo-malese" che ha per protagonista Sandokan, pirata dalle nobili origini, soprannominato “La Tigre della Malesia”. La storia si dipana tra fine dicembre 1849 e poi per tutto il 1850. Sandokan e l’amico Yanez de Gomera (portoghese) hanno ca. 30 anni e sono inseparabili. Lottano ferocemente contro la corona inglese, che ha usurpato le loro terre e hanno detronizzato Sandokan dal suo principato. Il loro nemico diretto è James Brook, rajah di Sarawak, posto sul trono dal regno inglese. In uno scontro a fuoco con una cannoniera inglese, Sandokan è ferito e il suo praho distrutto. Viene curato a casa di Lord Guillonk, dove incontra la nipote Marianna (soprannominata La Perla di Labuan), di 17 anni. E’ amore a prima vista. Seguirà una mirabolante serie di avventure, in cui tra l’altro Sandokan sarà catturato di nuovo dagli inglesi e rischierà la morte. Se oggi è caduto quasi in oblio, non va dimenticato che ebbe un successo strepitoso. Nel 1976 il regista Sergio Sollima produsse due film Sandokan (parte prima), seguito da Sandokan (parte seconda), che godettero di gran popolarità e furono seguiti da quasi tutta la popolazione italiana. L’anno successivo ci fu un ulteriore seguito: La tigre è ancora viva: Sandokan alla riscossa!, sempre per la regia di Sollima. E non vanno dimenticate le traversie dello scrittore Emilio Salgari, che passò gran parte della vita in povertà, costretto da esosi editori a scrivere romanzi a getto continuo, per cui era retribuito una miseria. Non va relegato a semplice romanzo per ragazzi: ci sono sottili risvolti politici, ad esempio nella condanna degli inglesi che all’epoca erano padroni di mezzo mondo e lo dominavano opprimendo le popolazioni delle varie nazioni assoggettate e derubandole delle loro ricchezze. Andrebbe riportato sui banchi di scuola incoraggiando i ragazzi a leggerlo e commentarlo invece di profondere le loro energie a digitare senza fine vuoti messaggi sul cellulare.