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Anno edizione: 2011
Anno edizione: 2012
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Da una parte, è sempre piacevole (ovviamente per me) leggere Odifreddi, quindi anche questa breve opera mi è parsa interessante in molti punti. Dall'altra, a parte il prezzo veramente fuori dal sistema solare, non ho ben capito che tipo di libro sia: non è una biografia, non è certo esaustivo sull'argomento Galileo (troppo breve), non è il racconto del processo, nulla di nuovo sul dibattito tra scienza e fede. Il problema è che non so cos'è: strutturalmente sembra la storia del passaggio dalla teoria geocentrica a quella eliocentrica, da Copernico e Keplero a Newton, passando per Galileo. L'argomento non è certo nuovo, e probabilmente esistono opere più complete ed esaustive. L'autore, forse involontariamente, fa emergere i molti errori scientifici commessi da Galileo, più che i meriti. Però lo definisce il più grande scienziato esistito, anche se poi pare che Newton sia stato più grande e meriterà un libro dedicato in futuro. Quindi, anche se piacevole, non è un'opera fondamentale. Come il precedente breve libro su Darwin, è il pensiero di Odifreddi sull'opera importante di due scienziati del passato. Ma è solo un aperitivo: la fame rimane.
La religione è (almeno) l'espressione di una necessità piscologica dell'uomo, come è testimoniato dal fatto che in OGNI angolo del pianeta e in OGNI momento storico l'uomo ha professato una qualche forma di culto. Se vogliamo far progredire la Scienza - sono un ignegnere, non potrei essere più favorevole di così - e se vogliamo far crescere la consapevolezza (che ha comunque un prezzo) dell'umana gente sulle leggi che governano la vita sul pianeta, non credo vi sia il bisogno di ricorrere continuamente all'anticlericalismo da salotto radical chic, tra l'altro fregando dalle tasche dei lettori tanti soldini per leggere sempre la stessa solfa. Perchè non prendersela con la superstizione, forma insinuosa di pseudoreligiosità, che atttanaglia le menti persino dei Capi di Stato delle grandi nazioni occidentali? Odifreddi è troppo astioso e ripetitivo, però ha capito che scrivendo sempre le stesse cose il pubblico degli affezionati si precipita in libreria... io non vado a messa da vent'anni, ma non perdo tempo a discutere (per cosa, poi?) con chi, professando la fede, certo non danneggia me, ne nessun altro. E se vengo a sapere che leggete i libri di costui, poi, magari, siete superstiziosi...
"De gustibus non disputantum est". C'è chi "ama" il personaggio Odifreddi,e c'è chi "odia"il personaggio Odifreddi,come detto i gusti (anche quelli letterali) non sono materia di disputa. Io adoro l'uomo,il matematico,lo scienziato Odifreddi,soprattutto per quello che pensa e scrive sulla chiesa e sulla religione. Sono daccordo con lui al 101x100,quindi il massimo dei voti a questo libricino che ha l'unico difetto di essere troppo breve (solo 130 paginette lette in un paio di ore)
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