La notte inglese

Quando pensiamo a Cambridge, ci vengono in mente i suoi prati perfettamente verdi, la pulizia e l’ordine delle sue piccole strade, i palazzi austeri dei college e delle residenze universitarie. Nel nostro immaginario Cambridge non è altro che una città universitaria, un luogo di culto per studiosi appassionati, e ce la immaginiamo popolata da giovani studiosi entusiasti, ordinati ma felici. Riccardo arriva in Inghilterra per caso, dopo l’esame di maturità si scrive ad un bando universitario e viene ammesso al prestigioso college Sant’Andrews. La storia si svolge in una notte molto speciale, e la notte del Society night dinner, la festa studentesca più attesa dell’anno. L’unica notte in cui le severe regole della vita all’interno del college lasciano il posto al divertimento, alla musica e finalmente i giovani si trovano nel loro spazio naturale, tra amici spensierati. E la magia della notte che trasporta gli eventi, quasi come se ciò che accade di notte non fosse reale, fiumi di alcol, musica e sesso aiutano i ragazzi a costruirsi dei ricordi indelebili. non esistono confini, e le nazionalità diverse sono per una notte superate, ci si ama accomunati dal prepotente mezzo della giovinezza. Per molti il risveglio il giorno dopo lascerà un po’ di amarezza, e quella confusione tipica dell’ebrezza alcolica, per altri invece sarà un nuovo punto di partenza, resterà comunque l’indelebile ricordo di aver afferrato la gioventù anche solo per una notte

Bella lettura. La voce narrante è sicuramente più "vecchia" del protagonista diciannovenne e tutto il libro è attraversato da una diffusa malinconia. L'autore riesce a farci calare nella particolare atmosfera dei college inglesi e complessivamente il libro si legge bene. Non è un capolavoro ma una buona lettura certamente.