La sposa vermiglia

Sicilia. Anni 20 del Novecento. Vincenzina Sparviero, alla quale il padre ha imposto il matrimonio con il vecchio Ottavio Licata, che tutti chiamano "il Pazzo" o "il porco" -un uomo arricchitosi con il traffico di droga e i loschi affari, incarna la figura della donna "venduta" per il prestigio e la ricchezza derivanti da un matrimonio d'interesse. Vincenzina non conosce nemmeno il suo promesso sposo, se non per le voci di paese, ma non può rifiutare di obbedire alla volontà paterna. La donna, infatti, era considerata sottomessa all'uomo, un minus che il maschio deve domare. Praticamente, di proprietà paterna finché non si sposa, schiava del marito col matrimonio. E, dunque, più che di matrimonio si racconta del mercimonio (come lo definisce la stessa Tea Ranno in un passaggio narrativo) della giovane Vincenzina che non è mai padrona di se stessa ma che deve sempre e solo obbedire. Ma quando Vincenzina incontra Filippo Gonzales, un suo coetaneo, inizia a credere all'amore romantico e a sperare che la sua vita possa cambiare. Per farsi una ragione di questo matrimonio d'interesse a cui non ha la forza di sottrarsi, finisce per chiudersi sempre di più in sé stessa, sognando ad occhi aperti la sua storia d'amore con Filippo. Una storia barbara raccontata con un linguaggio preciso e realistico e dal finale inevitabile, che l'autrice ci fa intuire fin dalle prime pagine ma il cui epilogo viene svelato completamente solo alla fine. Il lettore rimane col fiato sospeso per tutto il tempo e incollato alla storia fino alla fine. Consigliato a coloro che hanno bisogno di un po' di coraggio per buttarsi e realizzare i propri sogni.

Ho finito questo libro adesso e la prima parola che mi e' venuta in mente e' stata difficile, Si, perche questo libro pur nella semplicita' della storia, e' un libro che ti prende, non ti lascia ma ti infastidisce, ti irrita e nello stesso tempo ti cattura vorresti abbandonarlo perche ' gia sai come finira' ma pagina dopo pagina vai avanti fino ad una fine invitabile . Ed e' qui che sta la bravura dell'autrice grazie alla sua scrittura e alla sua maestria nel creare situazioni immaginarie perche' sognate non riesci ad abbandonare il racconto, Le atmosfere mi ricordano una scrittrice che amo molto Simonetta A.Hornby. Consigliato

Ottimo romanzo, con una scrittura potente ed evocativa. Complimenti all'autrice