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Mammut - Antonio Pennacchi - copertina
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Mammut

Descrizione


Benassa è lo storico, coriaceo rappresentante sindacale dei lavoratori alla Supercavi di Latina-Borgo Piave. La tuta blu sull'anima, la trattativa nel sangue, era il terrore di ogni direttore del personale. Tutti i comunicati che emetteva il Consiglio di fabbrica, li componeva lui di notte. Ed erano poemi. "Mazzate a rotta di collo sull'Azienda e su tutti i Dirigenti. Come movevano una paglia, lui li tartassava sopra la bacheca." Sapeva fare solo quello. E solo quello aveva sempre fatto. Per anni ha guidato le lotte dei compagni, tra cortei e blocchi stradali, picchetti e occupazioni, conquiste e delusioni, ma ora che bisogna combattere l'ultima decisiva battaglia sindacale, la gloriosa azione collettiva per tenere la fabbrica aperta e sul mercato, Benassa è stanco. Sul punto di mollare. O forse no. Dopo un'occupazione epica della centrale nucleare di Latina, in due giorni di febbrile clausura nel sepolcro dello stabilimento, Benassa cerca di spiegare ai propri compagni le sue ragioni. Perché dopo vent'anni spesi a lottare per loro sta per cedere alle richieste del capo del personale? Perché è sul punto di accettare di essere pagato per stare fuori dalla fabbrica? Questo è il primo libro di Antonio Pennacchi, il suo romanzo d'esordio, una grande epopea operaia scritta nel 1987, quando era lui pure come Benassa operaio in Fulgorcavi, e il suo eccentrico talento doveva vedersela coi turni di notte alle coniche e alle bicoppiatrici.
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Dettagli

2012
Tascabile
14 febbraio 2012
188 p., Brossura
9788804615446

Valutazioni e recensioni

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giuli
Recensioni: 4/5

Un libro degli anni sessanta scritto negli anni ottanta e letto negli anni duemila e spicci. Lo stile è neorealista, con le scenette familiari, le tensioni, le piccole miserie di un Bianciardi e persino del Pasolini romanesco. Ma Pennacchi è, invece, un brav'uomo e buon padre di famiglia, forse non esattamente un grandissimo scrittore ma umanamente ricco e appassionato. Per questo Mammut si legge volentieri, nonostante qualche noiosa ripetizione e qualche commozione di troppo. E per tenere leggero lo stile, alla fine lui stesso e i suoi compagni sembrano una compagnia di illusi che credono alle favole che raccontano a se stessi. Il pregio maggiore del libro è d'altra parte proprio questo disincanto, questa demitizzazione della classe operaia, estinta all'insaputa di chi credeva di appartenervi.

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Massimo
Recensioni: 2/5

Autobiografico: le lotte in fabbrica degli anni 70-80 e la sconfitta degli operai, sino al disimpegno (o a un impegno diverso, comunque svuotato della relazione solidale di classe). E' incredibile come uno stesso autore, a partire da una narrazione confusa, a tratti vivida ma a tratti semplicemente imbarazzante, di questa prima prova letteraria, arrivi, mantenendo lo stesso stile narrativo, alle vette de Il Fasciocomunista e di Canale Mussolini.

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Materlab
Recensioni: 2/5

Un romanzo divertente che apre un piccolo spaccato sulle lotte operaie in una zona decisamente periferica (Latina). A parte questo, si nota chiaramente (e lo scrittore lo ammette candidamente) uno stile acerbo, un intreccio slegato, discontinuo e in certi casi banalotto. E' stato (ri)pubblicato da mondadori solo dopo il grande successo degli altri romanzi. Resta una piccola rivincita per l'autore, che se lo vide rifiutare una quarantina di volte.

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Antonio Pennacchi

1950, Latina

Operaio in fabbrica a turni di notte fino a cinquant'anni, ha pubblicato tre romanzi con Donzelli: Mammut (1994), Palude (1995) e Una nuvola rossa (1998). Per Mondadori ha pubblicato Il fasciocomunista (2003, premio Napoli) da cui è stato tratto il film Mio fratello è figlio unico e Shaw 150. Storie di fabbrica e dintorni (2006). È autore anche di Fascio e martello. Viaggio per le città del Duce (Laterza 2008). Nel 2010 ha vinto il Premio Strega con il romanzo Canale Mussolini edito da Mondadori, che nel 2011 ha ripubblicato anche il suo romanzo d'esordio, Mammut. Sempre per Mondadori esce nel 2015 Canale Mussolini. Parte seconda.Ha collaborato a «Limes»; suoi scritti sono apparsi su «Nuovi Argomenti», «Micromega» e...

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