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Ti ricordi la Casa Rossa? Lettera a mia madre
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Ti ricordi la Casa Rossa? Lettera a mia madre - Giulio Scarpati - copertina
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Ti ricordi la Casa Rossa? Lettera a mia madre

Descrizione


Mentre una madre perde inesorabilmente la memoria, il figlio non fa che ricordare, anzi impara a ricordare. Il racconto della Casa Rossa è questo viaggio inversamente proporzionale, perché ora il tempo non fa più da fissativo ma da solvente: il dissolversi delle memorie della madre è il set dei ricordi del figlio. Nell'itinerario percorso in direzioni contrarie c'è la ricerca di un appuntamento, la rinnovata speranza di incontrarsi in qualche fortunato luogo dell'anima. Come la Casa Rossa, nel Cilento, dove si trovano le radici e le memorie, assieme autentiche e mitiche, di una famiglia. Risalendo di ricordo in ricordo, Giulio Scarpati "riracconta" alla madre, affetta dal morbo di Alzheimer, la storia della sua famiglia: ripercorre tutte le tappe del consueto viaggio a Licosa, per anni loro meta estiva e luogo a lei particolarmente caro, fa il ritratto nitido della persona vitale che era prima di ammalarsi, percorre ogni possibile strada per farla reagire e restituirle i ricordi delle cose, dei nomi, di una vita intera. E attorno alla Casa Rossa, il cuore della memoria condivisa, ruotano gli aneddoti più malinconici e più divertenti, a partire dal periodo della guerra e dai vecchi rituali cilentani, l'esplorarsi dei corpi, la scoperta del sesso. Passando per le vicende del Giulio angelo biondo, ragazzino sempre obbediente, al quale si contrappone l'alter ego Giulio il pazzo, meno inquadrato e più artista.
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Dettagli

2014
28 gennaio 2014
140 p., Brossura
9788804634089

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luitur
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bello scorrevole e' la sua biografia in cui traspare la sua umanita' che coincide con il ritratto che "il medico in famiglia" gli ha creato. E' un peccato che nella prefazione dichiara che e' il primo ma anche l'ultimo che ha scritto.....

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Attilio Alessandro
Recensioni: 5/5

Bellissimo libro sul filo dei ricordi: non immaginavo che Giulio Scarpati fosse così bravo a scrivere. Sensibile sicuramente e questo scritto lo mostra in modo evidente. La vicenda è dolorosa ed il racconto è pieno di amore. Da leggere.

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maria
Recensioni: 5/5

Caro Scarpati caro Giulio biondino, esile e tenerello ubbidiente, ragionevole, sensibile. ho amato questo libro cosi come ho amato Lele, prima di scoprire che è anche un grande attore di teatro. Un pò mi sembra strano avere avuto voglia di raccontarci le vicende della mamma, mentre molto ho apprezzato i ricordi della casa rossa, le lotte anche fisiche con il fratello. non so, lo pensavo piu riservato, ma l'ho letto con piacere e poi (di Franceschiana memoria)chi sono io per giudicare? Comunque bello, forse adesso a Lele gli vogliamo ancora piu bene, adesso che ci ha svelato di piu la sua umanità.

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Giulio Scarpati

1956, Roma

"Attore italiano. Occhi chiari, sorriso franco ma indifeso, ha l’aria classica del «ragazzo della porta accanto». Esordisce in Roma Paris Barcellona (1990) di P. Grassini e I. Spinelli, ma è G. Piccioni che ne fa un prototipo generazionale dominato da dolcezza e disorientamento con Chiedi la luna (1991) e Cuori al verde (1996). Lavora anche con E. Scola (Mario, Maria e Mario, 1993), M. Guglielmi (L’estate di Bobby Charlton, 1995) e M. Ponzi (Italiani, 1996; A luci spente, 2004), ma è con A. di Robilant che dà una delle sue prove migliori interpretando il giovane magistrato Rosario Livatino, ucciso dalla mafia, in Il giudice ragazzino (1994). Dalla fine degli anni ’90 lavora soprattutto in televisione, dove ottiene un clamoroso successo di pubblico interpretando il ruolo del protagonista, accanto...

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