Il broker

Per certi aspetti questo secondo incontro con Grisham (dopo Il socio) è stato un deja-vu. Il libro parte bene, la storia, questa volta un intrigo internazionale tra superpotenze dello spionaggio militare, non è certo originale, ma ha pur sempre un suo fascino ed un grande potenziale. Peccato che come ne "Il socio" questo potenziale finisca largamente sprecato. Grisham muove sullo scacchiere un largo numero di agenti speciali, spie e sicari senza mai arrivare alla mossa risolutiva, all'attacco finale, insomma non c'è mai lo scacco matto! Lascio comunque un voto positivo per due aspetti che mi sono piaciuti. Per primo la location largamente italiana della storia, narrata tra Treviso, Bologna e Milano, che ha fornito interessanti descrizioni sia storico-architettonico che socio-gastronomiche del nostro Paese. Secondo, il personaggio di Francesca, sicuramente quello più vero ed affascinante. Tutto sommato nemmeno la storia è negativa, ma come ho già detto è troppo sbilanciata a discapito del finale, che risulta frettoloso ed approssimativo. Voglio prendermi un po' più tempo (intendo altri libri!) per farmi un'idea più precisa su Grisham. Spero che la prossima volta potrò commentare anche un finale all'altezza.

ho letto altri libri dello stesso autore e devo dire che il "broker" mi ha deluso. Ho avuto l'impressione che la prima parte l'autore l'avesse scritta solo per riempire pagine.anche la trama è tortuosa e poco credibile:la cia poteva trovare altre soluzioni per carpire i segreti del protagonista, invece di ricorrere ad espedienti che lasciano perplessi il lettore. sicuramente un Grishman non in stato di grazia, anche se lo stile è sempre fluido e dimostra le elevate capacità narrative dell'autore. Ma perchè dilungarsi in modo esasperante nella descrizione dei luoghi e nelle lezioni di lingua italiana prese dal protagonista?

Mah, mi aspettavo di meglio, anche se lo stile é buono. il finale é deludente. Tra l'altro Chiasso e Lugano fanno già parte della Svizzera...