Filosofia per la vita e altri momenti difficili. Come Socrate & Co. possono aiutarti a stare meglio

La struttura è un po' confusa e si salta spesso da un argomento all'altro, però nel complesso si legge bene.

L'autore descrive la psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT), a cui lui stesso, a vent'anni, ha fatto ricorso per superare i suoi disturbi emotivi. La CBT fa riferimento a Socrate e alla filosofia dello stoicismo, con un occhio di riguardo a Seneca e Epitteto, esponenti dello stoicismo di epoca romana. Epitteto affermava che per avere la tranquillità dell'anima bisogna sapere distinguere ciò che dipende da noi, da ciò che non dipende da noi, ovvero non sono gli eventi che ci turbano, ma le nostre convinzioni sugli eventi: "se le convinzioni sono tossiche, allora sarà tossica anche la nostra vita psichica". Mediante la pratica quotidiana della filosofia antica, dice l'autore, "possiamo conoscere noi stessi, cambiare e diventare più saggi". L'autore, nel corso del libro, ci racconta anche le vicende, a volte orribili, di uomini e donne che hanno tratto giovamento dalla CBT, inoltre confronta questo tipo di psicoterapia con altre scuole che usano la filosofia antica per curare le nevrosi. Nelle ultime pagine del libro, in poche righe, l'autore fa un riferimento alla psicoanalisi di Jung bollandola come psicologia dionisiaca. In questo l'autore mostra una totale ignoranza della monumentale opera di Jung, e del suo pensiero.