Hannibal il cannibale: Hannibar Lecter-Red Dargon-Il silenzio degli innocenti-Hannibal

C'era una volta un cattivo E i buoni che poi non son buoni che vogliono la testa del cattivo Poi ognuno ha una storia da raccontare e ognuno ha una piccola verità da contorno al piatto principale. Se possibile, prima il libro. Poi la trasposizione cinematografica

Ci si aspetta, dati i film che questo volume ha ispirato, che Hannibal sia semplicemente uno psicopatico, un assassino a sangue freddo, che uccide per il gusto di farlo oltre che di cannibalizzare le sue vittime.. ma non è così, a mio avviso. C'è tutto un mondo dietro i suoi gesti, e ci sono molteplici spiegazioni che ne accompagnano la quotidianità che questo libro aiuta ad affrontare e in un certo qual modo anche a comprendere.

Si tende spesso a etichettare la figura di Hannibal come quella di un pazzo che ha subito alcuni traumi ed è diventato un maniaco pronto a fare qualsiasi cosa e a chiunque, ma leggendo i romanzi uno dopo l'altro si comprende come sia in atto un processo graduale, dall'infanzia fino ai tempi maturi, in cui le propensioni aggressive e oscure dell'animo umano vanno prendendo forma insieme alle spiccate doti intellettive, in un connubio di ragione e irrazionalità che cavalcano sullo stesso tragitto. Così è superato lo stereotipo concettuale secondo cui la razionalità dell'animale uomo è pura e lo eleva al di sopra della barbarie e della forza di sentimenti e impulsi, che prendono il sopravvento e usano l'intelletto per i loro scopi, come l'inconscio freudiano è celato dietro le strutture logiche della personalità definita. Inoltre si mostra come anche nella civiltà tecnologica e scientifica alcune pratiche, tra cui i conflitti e l'odio per un nemico fino agli esiti più estremi come in tal caso l'antropofagia, non siano scomparsi ma abbiano preso altre forme per manifestarsi, dietro le maschere della ragion pura unita alle apparenze civili. Molto consigliato.