La caduta dei Golden

Stati Uniti d'America: tempo di elezioni presidenziali, un Joker dai capelli verdi condiziona l'opinione pubblica, le armi cercano di crearsi un nuovo Lebensraum. Nel tranquillo microcosmo dei Gardens newyorchesi vive Rene' che, appassionato di cinema, vuole produrre un lungometraggio che parla di una famiglia, i Golden, dalla dubbia provenienza.Un padre e tre figli che, da soli, polarizzatore la sua attenzione e non solo la sua. Anche la bellissima Vasilisa è attratta dal carisma e soprattutto dal patrimonio del padre, Nero Golden. La tradizionale vena narrativa di Rushdie immortala una vicenda che vede la decadenza e lo sterminio della famiglia Golden. La morte dei tre figli è la nemesi che avanza per concludere la sua missione catartica su Nero. Nel "Paese innominabile" infatti Nero Golden era il padrino della mafia locale, autore di esecrabili misfatti. Un finale infuocato rende giustizia a Rene', che vede la salvezza miracolosa del suo erede, nato da una malsana relazione con Vasilisa per esclusivi interessi di quest'ultima, decisa a diventare ad ogni costo la regina di casa-Golden, sebbene gli astri, e non solo loro, le remino contro in un drammatico conflitto tra l'inesorabilita' della tragedia e il più auspicabile intervento del caso nelle vicende umane.

Un buon libro, che qualunque scrittore potrebbe esibire con orgoglio, ma qui si tratta di Salman Rushdie, non uno qualsiasi. Mi pare di cogliere qui una certa stanchezza; diversi aspetti sono ripresi da opere precedenti e se l'esperienza (e la maturità sia stilistica che anagrafica) e la maestria tecnica dell'Autore rendono piacevole il tutto, si perde la freschezza dei tempi migliori. Soprattutto ripensando a "l'ultimo sospiro del Moro" o a "Shalimar il Clown", il confronto lascia un po' di amaro in bocca. Un'opera pur non riuscitissima di Salman Rushdie resta comunque una lettura imprescindibile.

Bello ma comunque ho preferito shalimar il clown e 28giorni eccetera.