Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Shopper rossa
La solitudine dell'ala destra - Fernando Acitelli - copertina
Salvato in 2 liste dei desideri
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
La solitudine dell'ala destra
20,00 €
LIBRO USATO
Venditore: Rarolibro
20,00 €
Disp. immediata Disp. immediata (Solo una copia)
+ 5,00 € sped.
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
20,00 € + 5,00 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - Ottima condizione
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
20,00 € + 5,00 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - Ottima condizione
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi
La solitudine dell'ala destra - Fernando Acitelli - copertina
Chiudi

Promo attive (0)

Descrizione


Acitelli ha immortalato 160 giocatori che hanno fatto la storia del calcio e di ognuno ha eseguito il ritratto in rapidi efficacissimi veris. E' la storia poetica e struggente di un manipolo di eroi che hanno trovato, accanto all'album delle figurine Panini, un altro luogo, fatto di parole per restare tra noi.
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

1998
209 p.
9788806147655

Voce della critica


recensione di Voltolini, D., L'Indice 1998, n. 7

Cominciamo dal fondo, dal sommario. È una lunga lista di nomi, più di cento: sono nomi di calciatori, divisi per epoche ("Prologo con pionieri"," Uscì piangendo dal Maracanà"," Bacio dorato alla Rimet"," Lancio wagneriano"," Alle spalle di Schumacher"," Si fa presto a dire Baggio!"," I "sommersi" salvati...").
Correre subito al nome il cui semplice suono ancora ci esalta? No, girovaghiamo prima di qua e di là, preleviamo qualche brandello dalle poesie di Acitelli, valutiamolo con diffidenza, avanziamo con circospezione. Dunque: Herbert Prohaska: "Dirigi e accordi zone stonate di campo, / educhi mediani d'istinto, / conduci bomber al buon senso...". No, non ci siamo. D'accordo, sembra di vedere il buon Prohaska dislocarsi al centro del campo, ma non è sempre così con il calcio? Che basta un nome e l'immaginario televisivo si accende? Non vorremmo che fosse il personaggio a tenere in vita la poesia, anziché il contrario. Procediamo.
Romeo Benetti: "Spezzi rugginoso quel che puoi". Vero, purtroppo. "Ai lati, veloce sfila la cavalleria: / l'ussaro Gentile, l'infinito Cabrini". La cosa migliore della poesia a Benetti sono i versi dedicati a Gentile e Cabrini. Qualcosa comincia a muoversi. A rispecchiare la realtà.
Adesso apriamo a caso. Jair. La poesia tentenna fino al finale, dove la riscattano due versi che sembrano astratti: "Le coincidenze con Suarez / hanno luogo ai limiti dell'area". Zamora: "A Figueras, Dalì / scomponeva orologi / e visibili rendeva / coi pennelli / gli occhi di cammelli / sullo sfondo"; sì, si sente una specie di vicinanza, che forse sarebbe stato meglio non esplicitare in un verso successivo ("surreale nel basco"), ma l'accoppiata Zamora-Dalì è abbastanza insensata da convincere. Perché insensato è il calcio, bisogna dirlo, altrimenti non si spiega la durata della sua bellezza.
Adesso affondiamo la lama, cerchiamo la carne pregiata, avviciniamoci al punto centrale (che per ciascun lettore sarà diverso, in questo siamo tutti uguali). Gigi Meroni: una poesia così così, che mette insieme alcuni degli aspetti più ovvi di Meroni, ma che a un certo punto scatta e taglia rapida e precisa, mimando Meroni, un guizzo che ce lo riporta alla mente meglio di un tubo catodico, rendiamo giustizia a questo verso che proprio perché isolato è meroniano: "e i sofismi di controbalzo". Gigi.
Ancora un paio prima di arrivare al nocciolo, al dunque. Johannes Cruijff: "Colonizzatore / di vaste metà campo", per il resto niente di importante. Ma quell'aggettivo, "vaste", come è giusto: la nazionale d'Olanda era fatta di pazzi che correvano invasati e sembravano multipli di undici, e il campo era come invaso da formiche arancioni, che brulicavano. Eppure anziché stretto, il campo, soprattutto il centrocampo, attorno a Cruijff appariva vasto.
Pelé. "Equivoco metafisico / impensabile corredo / cromosomico...". La via coatta dell'iperbole, forse l'unica da percorrere con Pelé, non riesce tuttavia ad approssimarci al campione. Però, più modestamente e italocentricamente, è adeguato lo "stupore aereo / di Tarcisio Burgnich, / sopraffatto di testa / davanti al mondo intero".
E infine ecco la prova del nove, cioè dell'undici. Gigi Riva: "Copia romana / d'eroe greco". Non va. Una copia? Riva? "In dono a te fu data / la saetta e la forza", meglio, ma i palloni calciati da Riva viaggiavano molto più veloci di questi versi. "Alla causa azzurra / due gambe donasti", ma come? Non gridiamo all'orrore di quelle ossa spezzate? Non vogliamo più consumare la vendetta? "Ma agli eroi / innocuo giunge il male / e il tempo". Acitelli, gol. In zona Cesarini, ma il bersaglio è stato centrato.

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore