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Alla ricerca della felicità. La commedia hollywoodiana del rimatrimonio - Stanley Cavell - copertina
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Alla ricerca della felicità. La commedia hollywoodiana del rimatrimonio - Stanley Cavell - copertina
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Descrizione


L'autore analizza sette capolavori della Hollywood degli anni Trenta e Quaranta, che hanno dato origine a un nuovo genere: "la commedia delle seconde nozze", e riflette sulle sue conseguenze: la nascita di una donna nuova, la riflessione sui rapporti di coppia e sulla differenza dei sessi, sulla necessità in amore di una morte e di una rinascita. Tra filosofia e cinema, e mescolando Kant e Capra, Emerson e Cary Grant, Nietsche e Leo McCarey, Shakespeare, Ibsen, Freud e Hawks, Cavell ci propone uno sguardo del tutto nuovo sui signifati del cinema americano.
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Dettagli

1999
21 settembre 1999
Libro universitario
290 p.
9788806148966

Voce della critica


recensioni di Carluccio, G. L'Indice del 2000, n. 04

A quasi vent'anni di distanza dalla sua uscita americana, esce finalmente anche in Italia il libro di Cavell, ben conosciuto da ogni studioso e appassionato della commedia americana classica.
Il contributo del filosofo americano, non nuovo agli studi del cinema (tra cui The World Viewed) e sulla televisione, si caratterizza ancora oggi per l'originalità dell'approccio e per la profondità dell'analisi, capace di esplicitare e interpretare, con gli strumenti della filosofia, le ragioni profonde e il substrato archetipico della commedia americana del periodo aureo di Hollywood.Individuando in questo genere, e in particolare nel filone della commedia basata sul remarriage (un nuovo matrimonio dopo un divorzio o dopo il fallimento di un altro progetto nuziale), il modello esemplare di un percorso tutto interiore di formazione, Cavell utilizza Kant, Emerson, Nietzsche, Wittgenstein e Freud per rileggere sette classici degli anni trenta e quaranta. A partire da film come Accadde una notte di Frank Capra, Susanna e La signora del venerdì di Howard Hawks, Scandalo a Filadelfia e La costola di Adamo di George Cukor, L'orribile verità di Leo McCarey e Lady Eva di Preston Sturges, il filosofo di Harvard elabora una riflessione capace di penetrare lo spessore simbolico di un cinema popolare e solo apparentemente di evasione, cogliendone anzi la vocazione a funzionare come modello ideale di esplorazione e indagine sulla realtà e l'esistenza.
Cavell si preoccupa innanzitutto di confrontare lo schema della commedia hollywoodiana del rimatrimonio con la tipologia della commedia tout-court.Da questo punto di vista, il modello della commedia sofisticata americana, cui appartiene il filone del rimatrimonio, ha a che fare con l'evoluzione dalla commedia attica antica alla commedia attica nuova, nel permanere dello schema archetipico fondamentale della complicazione amorosa vissuta da una coppia come ostacolo al raggiungimento della felicità.Nell'indiviuare antenati e fonti strutturali della commedia americana (riprendendo anche studi tradizionali come ad esempio quelli di Northrop Frye), Cavell tuttavia nota come, a differenza del modello teatrale classico che definisce in termini sociali sia la complicazione amorosa che la felicità conquistata con il superamento degli ostacoli, il genere cinematografico in questione astrae dal contesto sociale per evidenziare un percorso puramente morale e interiore, del tutto descrivibile in termini filosofici.
Lo schema hollywoodiano del rimatrimonio riguarda in realtà un processo di trasformazione e di maturazione, dalla prima prova matrimoniale alla seconda, che mette in gioco valori sessuali e morali, psicologici e cognitivi, più che sociali, e che conduce la coppia di amorosi a una rinascita, dopo una sorta di necessaria morte simbolica.Se questo è in sintesi il progetto o la tesi generale che guida le letture di Cavell, va sottolineato come queste si arricchiscano e si precisino attraverso una attenta analisi dei singoli film che, all'approccio e alle istanze più strettamente filosofiche, unisce uno sguardo propriamente cinematografico, sostenuto da una profonda cognizione di causa e da numerosi rilievi e riscontri testuali sulle commedie in questione.
Tra le analisi proposte dall'autore, esemplare e particolarmente brillante risulta quella di Susanna (Leopardi nel Connecticut, corrispondente al terzo capitolo del libro), in cui le esilaranti e ineffabili avventure di Cary Grant e Katharine Hepburn in una delle più screwball ("svitate") commedie hollywoodiane, vengono ricondotte alla nozione kantiana dell'esperienza estetica, attraverso il raggiungimento di una felicità pura e senza scopo, secondo un "indirizzo senza direzione", come sottolinea Cavell (e chi conosce il film sa quanto sia vero), unendo gioco infantile ed estasi.Senza entrare nella capillarissima e densa lettura del film, si può sottolineare ancora come Cavell inviti a guardare questa commedia, e la commedia americana del rimatrimonio in generale, al di là delle apparenze, alla ricerca del suo senso profondo (e qui anche gli strumenti della psicoanalisi vengono chiamati in causa dall'autore. "Il problema dell'approccio critico a questi personaggi, o il problema della loro descrizione, può essere posto in questi termini: se non notiamo l'altra faccia delle loro parole e delle loro azioni, allora non li comprenderemo mai, non capiremo mai perché siano uno in trance e l'altra in delirio.Ma se invece notiamo l'altra faccia delle loro azioni e parole, perderemo la nostra esperienza di essi in quanto individui (...) È questo un modo di definire il problema epistemologico delle altre menti".
Non si può dire che il libro di Cavell e le analisi proposte si caratterizzino per sistematicità, ma certamente le ipotesi espresse in queste pagine si basano su una forte coerenza di fondo e, soprattutto, si impongono per l'originalità, l'intelligenza e l'acutezza degli spunti offerti.

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