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La casa con il mezzanino. La signora con il cagnolino - Anton Cechov - copertina
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La casa con il mezzanino. La signora con il cagnolino - Anton Cechov - copertina
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Descrizione


Se, come ha scritto Vladimir Nabokov, i racconti di Cechov sono "una colossale e dettagliata enciclopedia del mondo russo degli anni Ottanta e Novanta dell'Ottocento", 'La casa con il mezzanino' e 'La signora con il cagnolino' sono anche, e sopratutto, un minuzioso atlante degli enigmi e delle contraddizioni dell'animo umano. La delicata e sospesa "non storia" d'amore tra un artista e una ragazza con il terrore delle stelle cadenti, e la passione consumata, ma senza vie d'uscita, tra il cinico Gurov e l'idealista Anna Sergeevna, sono infatti due piccoli capolavori di indagine psicologica: "Ciascuno - scrive Cechov - nasconde sotto il velo del mistero, come sotto il velo della notte, la propria vita autentica."
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Dettagli

2001
Tascabile
22 maggio 2001
XXX-95 p.
9788806157067

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alida airaghi
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Il miracolo della prosa di Anton Cechov dura ancora dopo più di un secolo, in questi due magistrali racconti riproposti da Einaudi. La sua scrittura è in grado di mantenere uno stile elegante, pulito, lineare senza ricorrere ad alcuno stratagemma linguistico: non troviamo ricercatezze lessicali, frasi involute o programmaticamente ad effetto, sperimentalismi artificiosi. Solo il piacere della narrazione dei fatti, l'attenzione calibrata ai gesti e alle parole dei protagonisti, la sensibilità particolare con cui sa rendere ogni emozione. Quando racconta che sul lungomare di Jalta il maturo seduttore Gurov rimane colpito vedendo passare "una giovane donna bionda, di statura media, con un berretto, seguita da un volpino bianco", e decide così di mettere in atto una discreta strategia di avvicinamento, subito da grande scrittore approfondisce l'avvenimento esteriore suggerendo pudicamente questa intuizione psicologica: "Eppure c'è in lei qualcosa che dà pena". E dopo che i due hanno fatto l'amore: "In lei era rimasta la timidezza di prima, lo stesso impaccio, la stessa goffaggine dovuta alla giovinezza inesperta e un sentimento di inquietudine, come se da un momento all'altro dovessero bussare alla porta". E se i due amanti si incontrano sulla spiaggia: "Le foglie degli alberi non si muovevano, le cicale frinivano, e il rumore monotono, sordo del mare, che giungeva dal basso, parlava del riposo, del sonno eterno che ci attende. C'era già quel rumore prima che Jalta e Oreanda esistessero, e ci sarà sempre, altrettanto indifferente e sordo, anche quando noi non ci saremo più". Quella che doveva essere un'avventura stagionale diventa per entrambi la storia della vita: "sembrava loro che la sorte li avesse destinati l'uno all'altra e non capivano perché li aveva fatti sposare con altri; erano come due uccelli migratori, maschio e femmina, catturati insieme e messi in due gabbie separate".

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Anton Cechov

1860, Taganrog (Russia)

Scrittore e drammaturgo russo. Cresciuto in una famiglia economicamente disagiata, si trasferì nel 1879 a Mosca dove si iscrisse alla facoltà di Medicina. Laureatosi nel 1884, esercitò solo saltuariamente, dedicandosi esclusivamente all'attività letteraria. Nel 1890 raggiunse attraverso la Siberia l'isola di Sachalin, sede di una colonia penale, e sulle condizioni disumane in cui vivevano i forzati scrisse L'isola di Sachalin. Minato dalla tubercolosi, passò vari anni nella piccola tenuta di Melichovo, nei pressi di Mosca. Nel 1895 conobbe Tolstoj, cui rimase legato da amicizia per tutta la vita. Nel 1900 venne eletto membro onorario dell'Accademia russa delle scienze, ma si dimise due anni dopo per protesta contro l'espulsione di Gor'kij. Nel 1901 si sposò....

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