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Anno edizione: 2014
Anno edizione: 2003
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Assolutamente confermo i pareri positivi che già ho espresso per i primi due libri della saga di Sarti Antonio. Lettura molto scorrevole, facile e che porta il lettore al centro della storia, facendolo partecipe delle indagini. credo che seguirò a leggere i libri di machiavelli...a Sarti Antonio ci si affeziona!!!
Anche questo terzo libro della saga del questurino Sarti Antonio è molto bello. Mette in mostra tutti i pregi del Macchiavelli giallista: ironia, scrittura sincopata, divertita e divertente, capacità di coinvolgere e lasciare incollati alla pagina. Qui più che mai Macchiavelli si addentra nei portici di Bologna e nelle vite dei suoi abitanti, facendone emergere tutti gli aspetti più nascosti e intimi. Da leggersi, per rispettare la cronologia, dopo "fiori alla memoria".
Sarti Antonio ha lasciato una chiara impronta sul "giallo all'italiana" per cui chi si è cimentato successivamente nel genere ha inevitabilmente raccolto un po di questo personaggio. Dei quattro di Macchiavelli ristampati da Einaudi negli ultimi anni, questo "Ombre sotto i portici", è probabilmente quello ruscito meno bene ma sicuramente merita di essere letto; la trama non è avvincente come gli altri e manca qualcosa al finale per essere un po più incisivo. Interessante e particolare l'idea di portare se stesso, in veste di uno sceneggiatore/scrittore spiantato, nella trama del romanzo. Sarti Antonio non solo incontra il suo creatore Loriano Macchiavelli ma riesce anche a trovare il modo per fargli passare una notte in prigione: probabilmente vuole solo fargli pagare l'idea di aver creato Sarti Antonio schiavo della colite.
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