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Un testo fondamentale per chiunque, non soltanto studente, ma anche generico appassionato di cinema o delle arti, senza distinzioni.
In questo volume Béla Balázs ha compendiato, aggiornandola, tutta la sua opera teorica, contenuta negli altri suoi due libri, Der sichtbare Mensch oder Die Kultur des Films (1924) e Der Geist des Films (1931). L’ampia materia vi è riordinata in capitoli riguardanti ciascuno un determinato elemento o problema dell’arte cinematografica: dall’importanza del primo piano alle possibilità offerte da un uso dei movimenti di macchina e delle dissolvenze, dalla tecnica del montaggio ai rapporti tra sceneggiatura e film – Balázs fu anche sceneggiatore, in Narkose di Abel (1929) e in Dreigroschenoper di Pabst (1931) -, dai problemi del colore, che egli vuole usato in modo dinamico, per dare maggior efficacia drammatica alla scena, alle osservazioni sul carattere e sullo sviluppo del film sonoro che egli spera di veder diventare, nonostante le pessimistiche profezie di molti, una «grande arte nuova».
Indice
In questo volume Béla Balázs ha compendiato, aggiornandola, tutta la sua opera teorica, contenuta negli altri suoi due libri, Der sichtbare Mensch oder Die Kultur des Films (1924) e Der Geist des Films (1931). L'ampia materia vi è riordinata in capitoli riguardanti ciascuno un determinato elemento o problema dell'arte cinematografica: dall'importanza del primo piano alle possibilità offerte da un uso dei movimenti di macchina e delle dissolvenze, dalla tecnica del montaggio ai rapporti tra sceneggiatura e film - Balázs fu anche sceneggiatore, in Narkose di Abel (1929) e in Dreigroschenoper di Pabst (1931) -, dai problemi del colore, che egli vuole usato in modo dinamico, per dare maggior efficacia drammatica alla scena, alle osservazioni sul carattere e sullo sviluppo del film sonoro che egli spera di veder diventare, nonostante le pessimistiche profezie di molti, una «grande arte nuova».
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