Thérèse Raquin

Thérèse è una bambina quando il padre decide di affidarla alle cure della zia, Madame Raquin, già madre del cagionevole Camille. In età da matrimonio, essendo Thérèse senza dote ed essendo Camille più che cagionevole, per tenerlo sempre vicino e soprattutto per essere sicura che riceva tutte le cure del caso, Mme Raquin decide di farli convolare a nozze. Thérèse non è mai stata innamorata di Camille, lo ripudiava come uomo, ma decideva di assolvere i suoi compiti in rassegnazione fino a quando un giorno Camille non le fa fare la conoscenza di Laurent: i due hanno una relazione extra coniugale e, per varie ragioni, da quelle passionali a quelle economiche,decidono di sbarazzarsi di Camille. Dal giorno dell'assassinio, per i due protagonosti, inizierà una vita da incubo. Romanzo scorrevole, definito dallo stesso autore "psicologico- fisiologico" data la maestria con cui gli attori della storia vengono descritti dal punto di vista umano e caratteriale. Un classico intramontabile, ricco di emozioni e di suspense che dall'inizio alla fine non calano mai di intensità.

"... Conducevano la loro doppia esistenza. In ciascuno di loro c'erano come due esseri distinti: un essere nervoso e spaventato che tremava non appena scendeva la notte, e un essere intorpidito e smemorato, che respirava a suo agio solo a giorno fatto" Scritto a soli 27 anni questo romanzo è un'accurata analisi psicologica di 2 esseri mediocri, senz'anima, che trasformano l'amore in un gesto irreversibile e in una vita insieme fatta di paure e orrori. In una Parigi funerea Zola dà vita ad un dramma domestico perfetto. Uno scrittore che mai ha deluso con le sue opere. Questo libro ne è l'ennesima conferma.

Questo romanzo mi ha fatto venire gli incubi, nel vero senso della parola. Le descrizioni degli atti aberranti e dei cadaveri che ne popolano le pagine sono estremamente crude e vivide, sembra di assistervi coi propri occhi. La storia segue la discesa dei due personaggi principali, Thérèse e Laurent, in una spirale di violenza, sangue e autodistruzione che infine li porterà a confrontarsi faccia a faccia con il proprio vero Io e con coloro a cui hanno tolto tutto in nome di una passione del tutto effimera e perversa. Se simpatizzare con Thérèse è difficile, condannarla totalmente lo è altrettanto: si avverte nei confronti di questa giovane donna costretta fin da bambina ad una vita fatta di silenzi, ristrettezze e disamore un senso di ingiustizia per le costrizioni subite, e di comprensione per il suo desiderio di rivalsa, nonostante i modi scelti per ottenerlo siano tremendi e crudeli.