Amsterdam

Lettura spedita e mai banale. L'autore è un maestro nel delineare dei protagonisti odiosi di cui il lettore vuole sapere il futuro.

Vincitore del Man Booker Prize nel 1998, è un romanzo tanto breve quanto geniale. Clive e Vernon sono i protagonisti di un duello figurato in copertina che si consuma solo nelle ultime pagine in albergo di Amsterdam, che oltre che nel titolo, compare così, solo nell'epilogo, Il primo, musicista nell'atto di comporre la Sinfonia del Millennio; il secondo, direttore di un giornale in crisi di vendite. In seguito alla morte dell'ex amante di entrambi, Molly, si troveranno nella situazione di fare una scelta, che inevitabilmente porterà con sé una pesante rinuncia, Una scelta dettata dagli egoismi e dalla fragilità umana, che si ripercuoterà sulla loro amicizia portandoli al "duello" conclusivo.

Sono rimasta davvero sorpresa di questa storia. Ammetto che fino alla fine ho avuto molte perplessità sulla storia, solo la caratterizzazione forte dei personaggi mi ha fatto andare avanti. Poi ho letto l'ultimo capitolo e ogni tassello si è sistemato e, una volta chiuso il libro, non ho potuto che fare un sorriso. È una storia molto particolare, una resa di conti tra amici, piena di incomprensioni in superficie e molto altro, che non posso svelare, in profondità! Vi consiglio di leggerlo e di stupirvi, come ho fatto io!