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Che cos'è la politica?
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Che cos'è la politica? - Hannah Arendt - copertina
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Che cos'è la politica?

Descrizione


Nel 1955 venne proposto ad Hannah Arendt di scrivere una "Introduzione alla politica". Il progetto concordato in quell'occasione non vide mai la luce, ma i manoscritti redatti dalla Arendt in previsione della pubblicazione sono stati ordinati e commentati da Ursula Ludz che li ha raccolti in questo volume. I brani forniscono indicazioni sulla filosofia politica, sulla visione del mondo, sull'autonomia del pensiero di Hanna Arendt.
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Dettagli

2006
28 novembre 2006
Brossura
9788806185466

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Maria31
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Il focus preliminare di questo piccolo testo è sulla differenza esistente tra obiezione di coscienza e disobbedienza civile. La prima è un atto sostanzialmente individuale, mentre la seconda investe la sfera del collettivo. La seconda, tuttavia, necessita di una collocazione istituzionale per ovviare alle inerzie di intere fette di popolazione: quando uno è posto in grado di esprimere il dissenso, il non farlo significherebbe necessariamente assentire. La disobbedienza civile è tale, ed è atto politico, nel momento in cui combatte le diseguaglianze, sorvegliando con rigore eventuali attacchi all’albero della libertà. Disobbedienza civile pure significa assumersi le responsabilità di certi atti di dissenso: e ciò dovrebbe necessariamente prescindere dalle aspettative e dai risultati. Va da sé che la disobbedienza possa risultare efficace soltanto se praticata collettivamente. Meriterebbe (consiglierei) un approfondimento a parte la (sulla) figura di Norman Cousins (citato dalla Arendt in una nota del suo libro), anche a proposito dei casi da lui individuati come suscettibili di applicazione di una legge superiore totalmente laica. Per esempio, la supremazia della pace sull’economia. Molto interessanti i passaggi concettuali che scaturiscono dall’analisi di Socrate e Thoreau. Nonostante tutti i concetti riportati dalla filosofa ritengo questo un buon punto di inizio alla sua filosofia.

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Hannah Arendt

1906, Linden (Germania)

Filosofa tedesca. Formatasi nelle università di Marburgo, Friburgo e Heidelberg, ebbe come maestri Heidegger, R. Bultmann e K. Jaspers.Di origini ebraiche, nel 1933 emigrò in Francia, per poi trasferirsi negli Stati Uniti nel 1940.I suoi principali interessi si sono orientati sull’agire politico, inteso come dimensione pubblica dell’esistenza umana.In "Le origini del totalitarismo" (1951), la Arendt ricostruisce il processo storicoche ha condotto alle dittature europee e alla seconda guerra mondiale; i momenti decisivi di tale processo (antisemitismo, imperialismo e trasformazione plebiscitaria delle democrazie) sono interpretati come effetti di una complessiva de-politicizzazione della cultura moderna."Vita activa" (1958) propone l’e1aborazione in termini filosofici...

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