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Quest'opera può definirsi il primo autentico romanzo di Primo Levi, perché, benché tragga origine da una storia in parte reale, ha tutte le caratteristiche di creatività che non sono presenti in Se questo è un uomo e nel suo naturale seguito La tregua, lavori questi frutto di un'esperienza diretta. La narrazione contenuta nel libro è relativa a un periodo storico che va dal luglio del 1943 all'agosto del 1945 e prende spunto da un fatto reale, da una banda di partigiani russi e polacchi che combatterono nelle retrovie contro i nazisti, precedendo sempre l'avanzata dell'esercito sovietico. Al riguardo Levi precisa di aver tratto ispirazione nella creazione della vicenda e dei protagonisti da alcuni giovani ebrei sionisti, animati dal desiderio di andare in Palestina, aggregatisi al convoglio ferroviario predisposto dai russi che lo aveva riportato in Italia. Il romanzo quindi tende a smentire la figura dell'ebreo succube e remissivo di fronte alla Shoah, e del resto indomito era stato l'autore nel breve periodo in cui aveva militato fra le file dei partigiani italiani. Resta il fatto che in questo libro Levi dimostra una naturale propensione per l'avventura, un'inclinazione naturale che lo porta a descrivere convincenti scene di battaglia, un lungo esodo lungo terre spesso desolate, si inventa amori occasionali, tradimenti, delusioni, anche esaltazioni, mette in bocca ai protagonisti ragionamenti a volte inconcludenti, altre volte di una cristallina e semplice logica. In alcune pagine sa essere perfino brutale, trascinando il lettore in un mondo di ansie e di orrori, in altre prende il sopravvento una vena poetica, a cui è piacevole lasciarsi andare. Se non ora, quando?, pur non raggiungendo il livello di assoluta eccellenza di Se questo è un uomo e di La tregua, è tuttavia un'opera di qualità, interessante ed avvincente, senz'altro da leggere.
A me questo libro è piaciuto molto. Leggendolo ho avuto la sensazione di percorrere lo stesso viaggio dei protagonisti, dai tratti umanissimi e mai banali o scontati. La storia non è mai noiosa e, come in altri suoi libri, Levi ne trae spunto per riflessioni profonde.
Libro sicuramente non "immmediato"; occorre superare lo scoglio delle prime pagine prima di appassionarsi alla storia e all' umanità dei personaggi. Sicuramente vale lo sforzo iniziale, perchè è uno di quei libri che ti lascia qualcosa dentro. Voto 4 per questo motivo e perchè se dovessi consigliare un titolo ad una persona che non ha mai letto nulla di Levi non sceglierei questo romanzo
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