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“Scrivere è rimasto il fatto fondamentale della mia vita” con queste parole l’autrice trascina il lettore in un nuovo capitolo della sua autobiografia. “A conti fatti” è la descrizione lucida e consapevole di un segmento esistenziale brillante, segnato dall’amore per i viaggi, per la lettura, per la conoscenza. La scrittrice invita il lettore a entrare nella Storia, a misurarsi con i cambiamenti e le trasformazioni, ad interpretare la lettura come “una chiave che apre il mondo”, ad usarla come arma salvifica contro la solitudine. Leggere l’opera di Simone de Beauvoir significa accettare un invito al viaggio, consapevoli del fatto che l’arricchimento interiore sarà la meta finale.
È l'autobiografia di Simone De Beauvoir in cui la scrittrice parla indirettamente di sé, trattando i temi cari alla letteratura, il cinema e il teatro, i viaggi, l'arte e la musica, le sue passioni. Narra anche delle sue cause contro le guerre, dal Vietnam all'Algeria e l'Unione Sovietica, e dei suoi amici soprattutto quelli con cui aveva un buon rapporto epistolare (Moravia, Camus, Duras e B. Russel) e che condivideva le loro idee. Si ha una descrizione minuziosa e dettagliata dei personaggi che sono stati protagonisti della prima metà del Novecento; altri, meno famosi, li descrive, come sempre in modo particolare, con le loro problematiche, ansie e malattie quali ad esempio l'alcolismo e la malattia mentale, personaggi capaci di dare sempre un qualcosa in più. Anche qui la De Beauvoir racconta della sua amica Zazà, ed è molto interessante ciò che dice dello scrittore André Malraux, ministro della Propaganda e dell'Informazione, quando appoggia la politica di De Gaulle in Algeria con tutti quegli strumenti che la guerra produce (torture, oppressioni, vigliaccherie ed altro). La scrittura di Simone De Beauvoir si dipana continuamente anche in età adulta e rende i suoi modi di scrivere impulsivi ed aggressivi, tipici delle indagini caratteriali dei giovani, disincantati e privi di illusioni, ma ancora pieni di speranza in un futuro migliore. Una caratterizzazione che si ramifica in continuazione anche in vecchiaia e che rende la scrittura giovanissima, disincantata ma ancora piena di speranza.
È l'autobiografia di Simone De Beauvoir in cui la scrittrice parla indirettamente di sé, trattando i temi cari alla letteratura, il cinema e il teatro, i viaggi, l'arte e la musica, le sue passioni. Narra anche delle sue cause contro le guerre, dal Vietnam all'Algeria e l'Unione Sovietica, e dei suoi amici soprattutto quelli con cui aveva un buon rapporto epistolare (Moravia, Camus, Duras e B. Russel) e che condivideva le loro idee. Si ha una descrizione minuziosa e dettagliata dei personaggi che sono stati protagonisti della prima metà del Novecento; altri, meno famosi, li descrive, come sempre in modo particolare, con le loro problematiche, ansie e malattie quali ad esempio l'alcolismo e la malattia mentale, personaggi capaci di dare sempre un qualcosa in più. Anche qui la De Beauvoir racconta della sua amica Zazà, ed è molto interessante ciò che dice dello scrittore André Malraux, ministro della Propaganda e dell'Informazione, quando appoggia la politica di De Gaulle in Algeria con tutti quegli strumenti che la guerra produce (torture, oppressioni, vigliaccherie ed altro).
Recensioni
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L'ultimo volume dell'autobiografia di Simone de Beauvoir, dopo Memorie d'una ragazza perbene, L'età forte, La forza delle cose e La cerimonia degli addii. Gli anni Sessanta raccontati con la franchezza e la curiosità intellettuale che hanno reso famosa la scrittrice. Troviamo in queste pagine protagonisti e comparse di una stagione gremita di eventi, che hanno avuto la loro immagine emblematica nel Maggio francese. Ci sono i rapporti con Sartre, con la famiglia e con gli amici, i viaggi (Roma, la Russia, Israele, il Giappone), le passioni letterarie e politiche, i sogni, i film, le delusioni, gli incontri memorabili e quelli fuggitivi.Un racconto gremito di fatti, cose, sensazioni, che affronta con vitale ottimismo anche i temi piu cari alla scrittrice: la condizione femminile, la malattia, la vecchiaia.
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