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Mao II - Don DeLillo - copertina

Descrizione


Che cosa unisce seimilacinquecento coppie di uno sposalizio di massa nello Yankee Stadium, un famoso scrittore ostinatamente misantropo e un funzionario svizzero ostaggio a Beirut? Dai funerali di Khomeini al massacro di Tienanmen, la realtà del mondo è che sette uomini senza nome posseggono tutto e ci muovono come trottole. La vita dello scrittore McGray di colpo s'intreccia con il terrorismo internazionale mentre una fotografa cerca di catturare le immagini della sua esistenza solitaria. Ancora una volta, DeLillo compone un affresco epocale dove le vite degli individui qualunque incontrano i grandi eventi della Storia, in uno spietato confronto fra destino personale e perpetuo movimento delle masse, incontrollabile solo all'apparenza. Come in altri suoi capolavori, DeLillo ritrae il mondo in una prospettiva planetaria la cui sorte sembra un'inevitabile, spontanea apocalisse collettiva. Lo fa con la sua solita ironia, elegante e tremenda, e con una beffarda voglia di provocazione.
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Dettagli

2009
Tascabile
27 aprile 2009
9788806199463

Valutazioni e recensioni

3,5/5
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Gio
Recensioni: 3/5

Sono queste le tre colonne di quest'opera di DeLillo, come sempre insuperabile nel dare forma alle paure e alle miserie degli USA del fine secolo. Come ogni vero scrittore, ha saputo cogliere con anticipo la crescita del terrore come chiave di volta dei nuovi sistemi di potere, ben prima dell'11 settembre in cui questo fatto è divenuto evidente ed iconico. Anche l'attenzione alle masse e alle loro interazioni è ricca di spunti originali - il libro inizia e termina con un matrimonio, diversissimi tra loro, opposti per luogo e rito ma uniti nel simboleggiare una umanità allo sbando. Peccato solo per la scelta del protagonista: quando uno scrittore scrive di uno scrittore, provo sempre la sensazione di una auto-referenzialità angusta e ombelicale che mi indispone un poco...

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Giuseppe Russo
Recensioni: 4/5

L'ostinata, cieca, spinoziana continuità della vita a dispetto delle circostanze in cui le capita di trovarsi è probabilmente il vero Leitmotiv di questo romanzo pubblicato nel 1991 da DeLillo. I personaggi, a dispetto della loro grande varietà apparente, sono tutti dei simulacri di forze che li agitano, li attraversano, li sospingono nelle più disparate direzioni, direzioni che - alla resa dei conti - si rivelano tutte insignificanti: quella del grande autore che si crede un Deus absconditus come quella della fotografa non più ispirata o come quella del leader di un gruppo terrorista libanese. Tutti cercano di estendere il proprio ego fuori dal proprio spazio "naturale" (leggi: sociale), e tutti falliscono in questo sforzo che è superiore alle umane possibilità ma è allo stesso tempo inevitabile. Nessuno ha un'identità certa e fissa perché l'epoca delle identità stabili è finita. Ognuno cerca perciò di moltiplicare le declinazioni del proprio Io in un "conatus" che non può mai terminare ma che ci dà l'illusione di essere ancora dei soggetti. «Sappiamo tutti che la cosa che teniamo in segreto non è affatto un segreto ma quella cosa eterna e palese che predice il proprio ripresentarsi» (p. 235). Ecco, ciò che ostinatamente si ripresenta è proprio questo tremendo sforzo, che in realtà è inumano ma che coincide con la vita.

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Don DeLillo

1936, New York

Nato e cresciuto nel Bronx, allora abitato in gran parte da italoamericani, frequenta scuole cattoliche fino agli studi universitari; l'influenza degli studi cattolici traspare in molti dei suoi scritti e principalmente in Underworld (1997).Finiti gli studi, inizia a lavorare come pubblicitario e ad interessarsi di arte e musica, particolarmente al jazz e alla scrittura. Nel 1971 pubblica il suo primo romanzo, Americana, tradotto in italiano solo nel 2000. Nel 1972 pubblica End Zone e l’anno successivo Great Jones Street (tradotto in italiano nel 1997) che narra di un artista rock ritiratosi a vivere in un ambiente spoglio.Alla fine degli anni Settanta intraprende un lungo viaggio formativo in Medio Oriente e in India, successivamente si trasferisce in Grecia dove vive per tre anni e...

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