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De officiis. Quel che è giusto fare. Testo latino a fronte
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De officiis. Quel che è giusto fare. Testo latino a fronte - Marco Tullio Cicerone - copertina
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De officiis. Quel che è giusto fare. Testo latino a fronte

Descrizione


Nell'accezione ciceroniana, gli "officia" sono regole di comportamento. Per condurre bene, virtuosamente, sia la vita pubblica sia quella privata. Con il "De officiis", l'anno prima di morire, Cicerone si rivolge al figlio Marco e cerca di organizzare un sistema di trasmissione della memoria fra generazioni. Una specie di "Etica spiegata a mio figlio", come si intitolerebbe oggi, che è poi diventata uno snodo fondamentale per la cultura latina, medievale e moderna. Nata in tempi difficili per riassumere e tramandare l'identità culturale di una comunità in un passaggio storico cruciale, nel momento di massima discontinuità dell'organizzazione statuale romana, l'opera ha trovato lettori e cultori molto in là nel tempo. Questo passaggio di consegne, elaborato nella e per la guerra civile, è stato ripreso soprattutto quando la latinità era solo un ricordo o un modello. Con modalità prescrittive, Cicerone ha trasmesso il suo "munus" alle generazioni successive, proponendo quello che, nella ricezione, è divenuto un paradigma per chi si proponeva di riorganizzare altri tipi di società, sui fondamenti della "sapientia", della "iustitia", della "magnitudo animis", del "decorum". Si tratta di virtù che non potevano più essere, né concettualmente né politicamente, quelle che Cicerone aveva messo a punto ma che alla sua teorizzazione si rifacevano, reinterpretandola, adattandola, in una trasmissione di valori che ha permeato la cosiddetta "cultura occidentale" fino ai giorni nostri.
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Dettagli

2012
28 febbraio 2012
XXXVI-363 p., Rilegato
9788806201418

Conosci l'autore

(Arpino 106 - Formia 43 a.C.) oratore, scrittore e uomo politico romano.La vita Nato da famiglia equestre imparentata con quella di Mario, ebbe dal padre e con il fratello Quinto un’eccellente educazione filosofica e retorica a Roma. Pronunciata la sua prima orazione, Pro Quinctio, nell’81, nell’anno seguente era già famoso per la coraggiosa e fortunata difesa di Roscio Amerino, accusato di parricidio da un potente liberto del dittatore Silla. Nominato questore nel 75, operò per un anno nella Sicilia occidentale. Nel 70 compose le famose orazioni Verrine contro Caio Verre, accusato di concussione in Sicilia. Eletto console nel 63, ebbe una parte importante nella denuncia e nella sconfitta della congiura di Catilina, e si vantò nelle Catilinarie di avere salvato Roma dalla catastrofe. Accusato...

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