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Nel museo di Reims
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Nel museo di Reims - Daniele Del Giudice - copertina
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Nel museo di Reims

Descrizione


"È da quando ho saputo che sarei diventato cieco che ho cominciato ad amare la pittura". Inizia così il racconto di Barnaba, un giovane ex ufficiale di Marina che a causa di una malattia "malcurata" sta perdendo progressivamente la vista. Barnaba ha deciso di sfruttare il tempo che gli rimane per fissare nella memoria alcuni capolavori dell'arte. E per questo che lo troviamo nel museo di Reims, tra le tele di Corot, Géricault e Delacroix. Ma Barnaba è li per un quadro in particolare: il Marat assassine di David. Quella tela, da quando l'ha vista in una riproduzione, è diventata un piccolo rovello: ha subito sentito che in qualche modo lo riguardava. Mentre Barnaba si aggira per le sale del museo, aggrappandosi ai dettagli per dare una forma ai dipinti la voce accesa e leggera di una donna gli si affianca. È Anne, di cui Barnaba non riesce ad afferrare nemmeno il colore esatto degli occhi. Anne ha indovinato il suo segreto e inizia a descrivergli i quadri che lui quasi non vede. Tra i due nasce come un gioco fatto di pudica sensualità, di intima tenerezza. Perché Anne in alcuni casi mente, racconta quello che non c'è, inventa particolari. E Barnaba lo sa. La voce di Anne diventa il filo da seguire nel labirinto che è il museo, che è la letteratura, alla scoperta di passaggi segreti, di percorsi di senso. E Barnaba si lascia condurre, prendendo a sua volta la parola per raccontare il "suo" Marat, in un continuo scambio di ruoli, quasi un codice amoroso.
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Dettagli

2010
23 novembre 2010
54 p., Brossura
9788806203528

Conosci l'autore

Daniele Del Giudice

1949, Roma

(Roma 1949) scrittore italiano. Ha esordito con Lo stadio di Wimbledon (1983), che narra l’inquieta ricerca di un giovane intorno alla vita − e al silenzio − dello scrittore triestino Bobi Balzen. L’avventura della percezione, nell’impegno di «vedere oltre la forma» e tracciare una mappa del mistero della creazione, è il tema dominante dei romanzi successivi (Atlante occidentale, 1985; Staccando l’ombra da terra, 1994), dei racconti (Mania, 1997, premio Grinzane) e della raccolta di scritti In questa luce (2013), sorta di autobiografia intellettuale.Da ricordare anche il saggio Nel segno della parola, scritto con Umberto Eco e Gianfranco Ravasi (BUR 2005).Fonte immagine: edizioni Einaudi.

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