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Indignazione - Philip Roth - copertina
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Descrizione


Come si raccontano la storia, la guerra, i capovolgimenti mondiali se non attraverso l’impatto sull’uomo, se non descrivendone gli effetti fiaccanti, destabilizzanti? Si raccontano con il furore e l'impeto di una scrittura rabbiosa, che contiene l'amarezza di chi conosce già la fine, di chi guarda con occhio indignato la storia di un'intera generazione tragicamente in lotta con il mondo.

"Indignazione" racconta dell'educazione di un giovane uomo alle terrificanti opportunità e ai bizzarri impedimenti della vita nell'America del 1951. E una storia di inesperienza, stoltezza, resistenza intellettuale, scoperta sessuale, coraggio ed errore. E una storia narrata con tutta l'energia inventiva e l'arguzia di cui Roth è maestro, e un ulteriore poderoso tassello nella sua analisi dell'impatto della storia americana sulla vita di individui vulnerabili.
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Dettagli

2014
Tascabile
7 ottobre 2014
144 p., Brossura
9788806207137

Valutazioni e recensioni

4,38/5
Recensioni: 4/5
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Marco
Recensioni: 5/5
Capolavoro

La tesi di Philip Roth è quella che ha trattato anche in altri testi, da Lamento di Portnoy a L’animale morente, e che afferma che l’unica vera libertà che l’uomo (e la donna) debba perseguire sia quella sessuale. A che serve dischiararsi uomo libero e poi accettare supinamente divieti moralistici in un paese che fa della libertà personale il proprio credo fondativo? Negli Stati Uniti non c’è un dittatore che impone a un ragazzo come vivere, la sua unica possibilità di essere infelice dipende da sé stesso e da nessun altro. In questo romanzo Roth rappresenta la sua tesi e mostra i disastri del sistema educativo statunitense degli anni Cinquanta e dei primi anni Sessanta in modo magistrale. La figura di Olivia è una delle più belle che la letteratura americana del Novecento e dei primi anni 2000 ci abbia regalato. Alcuni dialoghi sono fulminanti per la capacità di rendere così limpidamente la personalità dei protagonisti. Probabilmente il miglior romanzo di questo gigante della letteratura di cui sentiremo la mancanza.

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pirtoloso
Recensioni: 4/5
Uno spaccato Americano

Gran bel libro di Roth, lo consiglio assolutamente.

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Elisabetta Mecca
Recensioni: 5/5
Da leggere assolutamente

Un Philip Roth nella sua forma più smagliante ci narra, con uno stile narrativo per lui insolito, una storia tanto breve quanto toccante. Come ogni grande scrittore, non vuole sorprendere, ma sorprende; non vuole commuovere, ma commuove. Semplicemente bellissimo.

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Voce della critica

“Le scelte più accidentali, più banali, addirittura più comiche, producono gli esiti più sproporzionati”.

Indignazione è un romanzo breve, che scivola via quasi senza accorgersi, come la vita del protagonista, Marcus Messner, un ragazzo che cerca di diventare uomo mentre l’America è occupata nel conflitto in Corea del 1951.

La storia del diciannovenne del New Jersey è apparentemente semplice: un ragazzo che, per sfuggire dall’oppressione del padre, lascia il suo lavoro in macelleria per iscriversi al Winesburg College in Ohio. Ma grazie al tagliente realismo della scrittura di Roth, semplice, lineare, con un ritmo incessante e una struttura narrativa originale, il racconto diventa qualcosa di più, una storia di inesperienza, resistenza intellettuale, scoperta sessuale ed errore. I temi cari allo scrittore americano ci sono tutti, ma se ne aggiungono due, che hanno il ruolo di miccia e vampata nel racconto: la vulnerabilità e, appunto, l’indignazione.

La prima è quella che mette in moto il piano inclinato fatto di errori, innocui e banali, che trascinano Marcus sempre più in basso. Lentamente Roth ci fa entrare nella sua trappola di empatia per le scelte di un ragazzo qualunque, che scopre e sbaglia, esattamente come qualunque ragazzo. Ma, al momento opportuno, lo scrittore fa scattare il meccanismo mortale in cui, ormai, ci ha ingabbiati insieme al protagonista.

La punizione che Marcus subisce come conseguenza delle sue azioni è sproporzionata, ed è proprio da qui che nasce l’indignazione. Indignazione per l’impatto della storia americana sulla vita di un individuo vulnerabile. Indignazione come unico risultato dell’impotenza contro una guerra che fagocita vite di giovani uomini senza alcuna ricompensa.

Recensione di Alberto Berruto
Si ringrazia il Master Professione Editoria dell'Università Cattolica di Milano

 

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Indignazione è un pugno sferrato allo stomaco del lettore. Romanzo breve, organizzato come una bomba a orologeria. Un Philip Roth assolutamente imperdibile.

Nel 1951 Marcus Messner, figlio di un macellaio kosher del New Jersey, si iscrive al college conservatore di Winesburg, nell’Ohio. Ha frequentato per quasi un anno l’università della sua città, Newark, ma quando il rapporto con il padre ansiogeno diventa per lui insostenibile, decide di prendere le distanze dalla famiglia. Marcus Messner è un ottimo studente, il migliore del suo corso. Lo studio è il suo primo pensiero. Durante il week end lavora come cameriere in un bar vicino al college per non pesare troppo sulle finanze dei suoi genitori. Un bravo ragazzo, Marcus Messner, che ha imparato il valore dell’onestà e del sacrificio lavorando nella macelleria del padre, dopo la scuola, nell’ultimo anno di liceo. Romanzo breve, poco più di centotrenta pagine, organizzato come una bomba a orologeria: sin dalle prime pagine si attende la fine, la tragedia. 


Cosa provoca questa aspettativa in noi? Il senso di paura che pervade le pagine del romanzo. La paura si vince con l’intelligenza e con la ragione secondo il filosofo Bertrand Russell, di cui l’ateo Marcus si dichiara adepto. La paura è figlia delle religioni organizzate. Nel college conservatore e tradizionalista di Winesburg Marcus deve sopravvivere a un sistema che non intende lasciar fuori nessuno. Tanto meno chi come lui è dotato di capacità intellettive superiori alla media. Per quanto possa sembrare paradossale, Marcus si trova impossibilitato a rimanere incolume e innoquo ai bordi della comunità. 

Avrebbe voluto solo studiare e lavorare. 
Avrebbe voluto non entrare in nessuna confraternita. 
Non frequentare la chiesa. 
Laurearsi in fretta e con il massimo dei voti. 
Fare l'amore con una ragazza prima di morire.
Evitare di morire in guerra come tanti suoi coetanei in quel 1951.
E tutto questo grazie a una continua ricerca del perfezionismo e dell’eccellenza personale. La sua resistenza a oltranza e il sistema cannibale entrano però presto in collisione, incapaci di coesistere nella stessa galassia.

Il meccanismo narrativo scelto da Philip Roth, provoca una germinazione di stimoli concettuali sul senso della paura e della morte di cui dicevamo prima. La compressione temporale della vicenda (tutto si svolge in un anno circa) e l'esigua presenza di flashback, non possono che causare una mutilazione del protagonista. È una regia crudele e atroce come una guerra. Ci sono i canoni rothiani: educazione ebraica, la presenza ingombrante della famiglia, il senso di colpa, l'erotismo, la fiducia nella ragione, la denuncia dell'antisemitismo. Ma Marcus non è Alexander Portnoy: non riusciamo a intenerici e a ridere. Questa volta siamo catturati da un senso di indignazione per la sorte di Marcus, un laureato ante litteram, che non vuole piegarsi al sistema e soccombe come un eroe moderno.


Recensione di Francesco Marchetti

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Conosci l'autore

Philip Roth

1933, Newark, New Jersey

Philip Roth (Newark 1933 - Manhattan 2018) è stato uno scrittore statunitense. Figlio di ebrei piccolo-borghesi rigorosamente osservanti, ha fatto oggetto della sua narrativa la condizione ebraica, proiettata nel contesto urbano dell’America dell’opulenza. I suoi personaggi appaiono vanamente tesi a liberarsi delle memorie etniche e familiari per immergersi nell’oblio dell’attualità americana: di qui la violenta carica comica, ironica o grottesca, che investe anche le loro angosce. Dopo un primo, felice romanzo breve, Addio, Columbus (1959), e i meno incisivi Lasciarsi andare (1962) e Quando Lucy era buona (1967), Roth ha ottenuto la celebrità con Lamento di Portnoy (1969).Dopo Il grande romanzo americano (1973, riedito in Italia da Einaudi nel...

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