La foresta

Lula, una ragazzina di quattordici anni, a cui sono morti i genitori di morbillo, viene rapita da una banda di tre delinquenti, crudeli, malvagi e sadici, con alle spalle rapine violente, omicidi terribili che sono raccontati nei minimi dettagli e in modo raccapricciante. Il fratello Jack, sedicenne, ci racconta le vicende mirabolanti e le prove che ha dovuto affrontare per liberare la sorella, avvertendoci, alla fine del racconto, che: " quella che vi ho raccontato potrebbe non essere la verità in tutto e per tutto, ma la verità così come la ricordo". Se da una parte c'è il male che ha le sembianze della banda, soprattutto del grassone Fatty, dall'altra c'è l'ingenuità, la bontà, l'onestà e la religiosità di Jack e il suo amore per la puttana Jimmie Sue. Il racconto è attraversato anche da un forte senso dell'umorismo e certe battute, e ce ne sono tante, mi ricordano Sanantonio, l'anti-Maigret. Una per tutte detta da Shorty, lettore di Mark Twain: " A quanto pare di nani ce ne sono parecchi, nelle fiabe. E a questo proposito, ho sempre pensato che se fossi stato uno dei nani di Biancaneve, avrei fatto di tutto per inzuppare il biscottino, con la ragazza." Da leggere in questa torrida estate del 2017.

gran bel libro. Crudo ma anche ironico, agghiacciante ma anche toccante, diretto e feroce ma anche affascinante per trama e personaggi

E dopo "La sottile linea scura" ecco un altro capolavoro di Lansdale quando non parla di Hap &Leonard. Questa volta siamo immersi in una pazza storia del west a metà strada tra i fratelli Coen e Tarantino con un fondo di romanticismo e di una giusta dose di sana e mai eccessiva rudezza. Una scrittura perfetta e scorrevole, una descrizione dei personaggi che fa amare ognuno e un pizzico di ironia che non guasta. Bellissimo.