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Goodbye, Columbus e cinque racconti - Philip Roth - copertina
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Goodbye, Columbus e cinque racconti
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Goodbye, Columbus e cinque racconti

Descrizione


La riproposta del primo libro di Philip Roth, premiato con il National Book Award. Un esordio che rivela il suo carattere di scrittore dotato di uno sguardo penetrante e impietoso e di un umorismo esplosivo.

Pubblicato per la prima volta nel 1959, Goodbye, Columbus è la storia di Neil Klugman e della bella e determinata Brenda Patimkin. Lui vive in un quartiere povero di Newark, lei nel lussuoso sobborgo di Short Hills, e si incontrano durante una vacanza estiva, tuffandosi in una relazione che ha a che fare tanto con l’amore quanto con la differenza sociale e il sospetto. Questo romanzo breve è accompagnato da cinque racconti, il cui tono va dall’iconoclasta al sorprendentemente tenero.
Con questo suo primo libro, premiato con il National Book Award, Philip Roth si è immediatamente affermato come scrittore dotato di un umorismo esplosivo, uno sguardo penetrante e impietoso e una grande compassione anche per i suoi personaggi più inclini all’autoinganno.
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Dettagli

2012
31 gennaio 2012
247 p., Brossura
9788806209575

Valutazioni e recensioni

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Giuliana
Recensioni: 5/5

Ancora una volta Roth mi ha emozionata . Sempre aprendo un suo libro provo il batticuore che solo lui mi procura,un misto di ansia ,di curiosità insime ad una sottile paura di non ritrovarlo...E invece c'è anche questa volta soprattutto nei meravigliosi racconti,c'e per chi lo riconosce il seme di tutti i suoi scritti futuri .Mi manca l'ultimo racconto ,ma ho chiuso il libro e mi consolo pensando che ancora il libro non e' finito e che non sia vero quello che ha annunciato ,di non voler più scrivere .Scrivi Roth scrivi ancora. Giuliana

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simone
Recensioni: 4/5

Per me è il miglior Roth, quello con lo stile più diretto e con i personaggi più credibili e meno arzigogolati. A mio parere è molto più significativo del tanto celebrato Lamento di Portnoy ( che non era poi così innovativo, il precedente Duddy Kravitz di Richler lo anticipa e supera in molti aspetti), perchè è un'analisi disillusa della alta borghesia ebraica. Oltre che uno splendido racconto del primo amore, quello sfortunato e indimenticabile.

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Patroclo
Recensioni: 4/5

Roth era già Roth, nel 1959. certo alcune cose sono maturate nel frattempo, la sua narrativa si ìe fatta più spessa e soda, ma già in questa sua opera giovanile si vedono la sua mano, la sua scrittura limpida, i suoi temi (la felicità impossibile, il rito di passaggio della gioventù), la capacità di pennellare e moderare gli ardori e andare in profondità. molto belli (a parte uno) anche i racconti che corredano questa ultima edizione di Einaudi.

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Recensioni

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Voce della critica

"I treni dei pendolari di Lackawanna arrivavano rombando a qualche isolato  di distanza verso nord, e mi sembrava di poterli sentire: i vagoni verdi pieni di sole, vecchi e puliti, con i finestrini che si aprivano completamente. Certe mattine, mi spingevo fino ai binari per vedere arrivare i finestrini aperti che avevano sui davanzali gomiti di vestiti tropicali e angoli di borse, proprietà degli uomini d'affari che venivano da maplewood, dalle Orange e dai sobborghi più lontani."

Goodbye, Columbus è il primo libro di Philip Roth, uscito in America nel 1959 quando lo scrittore aveva ventisei anni. Nel 1969 ne verrà realizzato un adattamento cinematografico diretto da Larry Peerce, con Richard Benjamin e Ali MacGraw. È un romanzo breve a cui vengono aggiunti cinque racconti: La conversione degli ebrei; Difensore della fede; Epstein; Non si può giudicare un uomo dalla canzone che canta; Eli, il fanatico.

Nel 1989, nella prefazione per il trentennale dell’uscita di Goodbye, Columbus, Roth definirà il se stesso di quegli anni, uno scrittore embrionale, culturalmente schierato contro il filisteismo americano di quel periodo: disprezzava la rivista Time, Life, Hollywood, la televisione, la lista dei best-seller, i testi pubblicitari, il maccartismo, il Rotary Club, i pregiudizi razziali e la mentalità americana della competizione. Leggeva molto, dozzine di libri, tra cui Saul Bellow, John Cheever, Sigmund Freud, George Orwell, Erich Fromm, Joseph Conrad, Dylan Thomas, E. E. Cummings. La prima reazione del giovane scrittore embrionale all'idea che un pubblico potesse realmente interessarsi alle sue storie, era quella di stupore. In fondo Roth rilevava a tutti "segreti tribali": la tensione tra genitori e figli nelle classi medio basse del New Jersey, l'attrazione verso le shiksas ovvero le ragazze non ebree, l'abitudine di non frequentare la sinagoga. Nella sua prefazione Roth giunge alla conclusione che se non fosse diventato uno scrittore la sua separazione dalla mentalità provinciale in cui era cresciuto sarebbe stata naturale. Con la scrittura invece convivono in lui il desiderio di ripudiare e il desiderio di aggrapparsi, un senso di fedeltà e la necessità di ribellarsi, una lotta da cui sarebbe scaturita la sua fiction negli anni successivi.

In Goodbye, Columbus il protagonista Neil Klugman potrebbe essere un prototipo del futuro Zuckerman. Nel breve romanzo conquista la ricca studentessa Brenda Patimkin. La differenza di classe non consentirà mai al rapporto di raggiungere una dimensione diversa da quella lussuriosa e ossessionerà i comportamenti di Neil. Tutto si svolge nel tempo di una vacanza estiva, in una dimensione sospesa, ospite, come del resto si sentirà sempre ospite Neil nel ricco quartiere di Short Hills. Tra le cinque short stories che seguono, Difensore della fede, provocò il disappunto delle comunità religiose ebraiche nei confronti di Roth. Nel racconto un sergente subisce le pressioni di un commilitone che vuole sfruttare la comune etnia per ottenere facilitazioni sotto le armi. Ne La conversione degli ebrei Roth attraverso il bambino Ozzy se la ride dell'ortodossia religiosa. Al suo esordio, il grande scrittore statunitense, rivelava già un'incontenibile curiosità per le trappole verso cui incorre l'animo umano.

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Conosci l'autore

Philip Roth

1933, Newark, New Jersey

Philip Roth (Newark 1933 - Manhattan 2018) è stato uno scrittore statunitense. Figlio di ebrei piccolo-borghesi rigorosamente osservanti, ha fatto oggetto della sua narrativa la condizione ebraica, proiettata nel contesto urbano dell’America dell’opulenza. I suoi personaggi appaiono vanamente tesi a liberarsi delle memorie etniche e familiari per immergersi nell’oblio dell’attualità americana: di qui la violenta carica comica, ironica o grottesca, che investe anche le loro angosce. Dopo un primo, felice romanzo breve, Addio, Columbus (1959), e i meno incisivi Lasciarsi andare (1962) e Quando Lucy era buona (1967), Roth ha ottenuto la celebrità con Lamento di Portnoy (1969).Dopo Il grande romanzo americano (1973, riedito in Italia da Einaudi nel...

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