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Natura morta con custodia di sax. Storie di jazz
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Natura morta con custodia di sax. Storie di jazz - Geoff Dyer - copertina
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Natura morta con custodia di sax. Storie di jazz

Descrizione


Thelonious Monk che, incurante della baraonda intorno a lui, suona il Baby Steinway mezzo incastrato in cucina, con la schiena così vicina ai fornelli da rischiare di prendere fuoco. Lester Young perso, la notte, in una stanza d'albergo inondata dalla luce di un neon verde proveniente dalla strada. Charles Mingus che come una furia pedala al Greenwich Village attaccando briga con passanti e automobilisti e attraversando giornali, lattine vuote e cartacce sollevate dal vento. E poi Bud Powell, Duke Ellington, Chet Baker... Musicisti che hanno fatto la storia della musica jazz raccontati a partire da immagini, aneddoti e soprattutto dalla musica.
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Dettagli

2013
23 aprile 2013
330 p., Brossura
9788806212490

Valutazioni e recensioni

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Cristiano Cant
Recensioni: 5/5

In ogni giro di pagina di questo deliziosissimo libro sembra aleggiare a perfezione quella celebre frase di Ralph Ellison: "Il jazzista deve perdere la sua identità anche mentre la trova. E' la contraddizione crudele implicita in quella forma artistica". E' proprio così. Per una di quelle leggi insondabili nella loro arcaica essenza, scaturite chissà da quale consumatissimo astuccio di un Dio senz'altro autodidatta, il jazz è appunto un perdersi per riaversi. Somma meraviglia. Se in effetti ascoltassimo per cento sere diverse All of me o Tenderly o Misty o Easy to love queste non sarebbero mai, mai, mai le stesse, ma come rivoltate da dentro in un giocoso vortice che, facendocele totalmente perdere per lunghi minuti, poi ce le restituisce come messe a nuovo, tirate a lucido, in un impensabile abito ogni sera diverso che è davvero il timbro definitivo su quella che - almeno per me - è la musica assoluta. La più disubbediente e libera, dolcissima e scaltra nelle sue incantevoli magiche storture. L'unica in grado di salutare ogni norma sullo spartito e andarsene anarchica per i suoi mondi su arie che nessuno mai potrebbe afferrare o inseguire. Mai, è un segreto dentro un segreto. Per questo e altri splendidi motivi il libro di Dyer vale davvero spesa e lancette, perché abbraccia in ogni pagina, illustrando destini certo non comuni in questo reame leggendario, proprio quelle illogiche trafitture al ventre di un brano, quei tradimenti che lo migliorano e lo elevano oltre la consueta regola del grande pezzo, portandolo su altari ben più eterni, dove è giusto che tutto sfugga perché infine non sfugga più. Accordi, intese, allunghi, assoli, partono su un singolo brano come da binari diversi, ma la genialità è esattamente questa, cioè un punto d'arrivo di pazzesca riunione collettiva che ha esaltato ogni singolarità strumentale e non ha fatto perdere nulla della grandezza dell'intero. Anzi...Libro bellissimo, dove ci si commuove come in una galleria di favolosi ritratti.

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Nicola59
Recensioni: 3/5

Sinceramente mi ha un po' deluso, avevo sentito parlare molto bene di questo libro ma alcuni dei racconti non mi hanno convinto: lasciatemi dire sono scritti "sopra le righe". Vabbè che alcuni dei protagonisti hanno avuto una storia tribolata fra droghe, alcol e depressioni, ma si è data troppa enfasi su tali problemi e gli eccessi derivanti. Peccato. Anche la postfazione mi ha deluso e la lista dei dischi dei protagonisti non è molto ragionata.

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massimo de falco
Recensioni: 5/5

bello e poetico

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Recensioni

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Geoff Dyer

1958, Cheltenham

Geoff Dyer, l'eccentrico autore del celebre "Natura morta con custodia di sax" (ripubblicato da Einaudi Stile Libero nel 2013), ritratto dei grandi della musica jazz, vive a Londra. Oltre al saggio sulla fotografia "L'infinito istante" (Einaudi, 2007) Dyer è anche autore di vari volumi di critica letteraria (saggi su John Berger e D. H. Lawrence), libri di viaggi ("Yoga per gente che proprio non ne vuole sapere", Mondadori), e varie opere di narrativa ("In cerca", "Brixton Pop", "Paris Trance", "Instar"). "Amore a Venezia. Morte a Varanasi" (Einaudi Stile libero, 2009), dopo undici anni, ha segnato il suo ritorno al romanzo.

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