L'orologio

La presentazione sul retrocopertina è ingannevole: la caduta del Governo Parri e, in generale, la politica hanno un ruolo assolutamente marginale nel libro...Mi aspettavo la cronaca delle discussioni parlamentari e l'analisi della caotica situazione politica post-Liberazione, e invece mi sono imbattuto nel racconto vivido, sofferto e allucinante della vita reale di Roma nelle settimane successive alla fine della Guerra. Tra distruzione, morte, povertà, e poi ancora i traffici del Mercato Nero, la fame, la più assoluta mancanza dei beni primari, l'incertezza sul futuro, la presenza ingombrante dei liberatori americani in un Paese che deve ripartire da zero, mentre loschi figuri dal passato ambiguo tentano di rifarsi una verginità con quelle capacità trasformistiche che poi diventeranno un tratto caratteristico della politica Italiana. Non siamo ai livelli di "Cristo si è fermato a Eboli" (romanzo che mi ha provocato un'autentica folgorazione), ma si tratta pur sempre di alta, altissima letteratura