Brevi interviste con uomini schifosi

Una raccolta di racconti e scritti vari che in molti casi sembrano essere nient'altro che puri esercizi di stile. Eppure David Foster Wallace riesce ad incantare con le sue intricate descrizioni, le frasi infinite e le celeberrime note. Sono caratteristiche che lo hanno fatto amare (o odiare) da numerosi lettori in tutto il mondo e che qui ritroviamo tutte. Mi sono piaciuti in particolar modo 'La persona depressa' dove l'autore ci travolge con le paranoie di una donna che non trova mai pace, e 'Ottetto' nel quale DFW ammette di aver fallito nella realizzazione di una serie di brevi racconti e di quanto, a volte, sia difficile la vita di scrittore. Anche 'Sul letto di morte...' mi ha impressionato con l'inquietante e perversa confessione di un padre morente. 'Chiesa fatta senza le mani' è il racconto più surreale e criptico che abbia mai letto. Le brevi interviste sono il fulcro della raccolta e l'autore, attraverso di esse, ci spinge a pensare cose alle quali mai avremmo voluto pensare. DFW in questo è un maestro, un genio. Che ci piaccia o no.

Il tema proposto era assai interessante. Alcuni brani tipo la depressa sono molto fini anche se portati troppoalla lunga e troppo ripetitivi. Alcuni sono curiosi con spunti comici tipo quello dove inizia paragonando l'autraliano che intuivi e sesso dei pulcini col protagonista che intuisce se una donna ci sta o non ci sta, e dove al terzo incontro chiede, a freddo, all'occasionalecompagna se accetta di farsi legare.

Un campionario di frammenti estratti dal profondo della psiche, non necessariamente maschile, in quelle stanze della mente in cui non è poi così difficile accedere, quelle stanze piene di panni sporchi e odore di umido e acquisti sbagliati e scarpe ormai vecchie. La letteratura di Foster Wallace sa di Novecento inteso come futuro ma anche come passato, sa di visioni grottesche e di possibili redenzioni, e disgusta ed eccita e commuove e diverte e insomma colpisce, più che mai, nel segno