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Anno edizione: 2020
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Un libro sull'orrore patito, ma anche sulle forze del cuore, dell'anima e della mente che cinque prigioniere seppero opporre all'atroce realtà del Lager.
«Le deportate erano, nel migliore dei casi, estenuati animali da lavoro e, nel peggiore, effimeri "pezzi di immondizia". Ce lo confermano le pochissime a cui la forza, l'intelligenza e la fortuna hanno concesso di portare testimonianza» – Primo Levi
A Ravensbrück, il campo di concentramento destinato ad accogliere una popolazione in prevalenza femminile, morirono circa novantaduemila donne. Lidia Beccaria Rolfi (che là fu deportata e sopravvisse) e Anna Maria Bruzzone hanno raccolto le testimonianze di alcune prigioniere che raccontano la loro esperienza di deportate, coperte di stracci, divorate dai pidocchi, sfinite dalla denutrizione, dalle botte, dai bestiali turni di lavoro. Un libro sull'orrore patito, ma anche sulle forze del cuore, dell'anima e della mente che le cinque prigioniere seppero opporre all'atroce realtà del Lager.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
“Il mondo concentrazionario è un pianeta su cui sono approdati milioni di persone; alcune sono ridiscese nel mondo dei vivi, ma i vivi non possono credere a quello che i superstiti hanno visto”. Raccontare diventa difficile, talvolta impossibile. Chi ascolta guarda con incredulità, col dubbio che a parlare sia una pazza. Qualcuno ascolta per un istante poi prega di cambiare discorso. Perché certe cose “non si possono sentire”, “fa troppa pena”. E il muro si leva. Il dolore rimane lì, a serrare cuore e gola. Le testimonianze delle “ridiscese nel mondo dei vivi” sono un’eredità che non possiamo rifiutare. È nostro dovere non dimenticare. È nostro dovere fare in modo che nemmeno gli altri scordino.
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