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Mia famiglia - Eduardo De Filippo - copertina
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Mia famiglia - Eduardo De Filippo - copertina
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Descrizione


Alberto Stigliano, il capofamiglia di questa commedia del 1955 dove Eduardo De Filippo sviluppa il tema, a lui caro, delle conseguenze della guerra, dice nel primo atto: «Poi la guerra; poi la caduta del fascismo. Caduta che ci mise di fronte alla crudezza di una realtà spietata. Perché con il fascismo caddero illusioni, idoli e miti. E l’umanità, giovani e vecchi compresi, capí che gli incrollabili e i potenti si reggono in piedi fino a quando sono le nove e tutto va bene . E questo non è successo solo da noi, ma in tutto il mondo. Allora non crediamo piú a niente, ed ecco che si vive all’arrembaggio…alla giornata: minuto per minuto. Qua nun ce stanno denari che bastano. Si spende quello che guadagni nel mese in corso, quello del mese appresso, e quello che forse guadagnerai. Ed allora, noi ci troviamo di fronte a due specie di disordini: finanziario e morale».

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Dettagli

1974
1 gennaio 1997
III-81 p.
9788806401474

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GD
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In teatro il testo è una cosa e la rappresentazione una cosa più molto altro. Questa non è di tutte la più celebrata delle commedie di De Filippo e però è la summa della sua poetica più peculiare. Il confronto con la modernità, la disgregazione della famiglia, l'inutilità della comunicazione. Il pallido finale di storia appone una pezza insufficiente a quanto deflagrato in precedenza, non si può dire che tutto si aggiusta, così come non tutto si aggiusta in "Natale in casa Cupiello" o in "Questi fantasmi" : si deve vivere e si trovano i silenzi necessari, le parafrasi opportune. La visione del presente e del futuro di De Filippo fu lucidamehte pessimista: avvertiva che la ricchezza della solidarietà si sarebbe perduta, e che la ricchezza di mezzi crescente ci avrebbe perduto: da laico, riconosceva lui pure il volto del padrone del mondo. Torno alla considerazione iniziale: per qualche fortunata circostanza, la Rai conserva le registrazioni delle rappresentazione di De Filippo fatte in TV fra gli anni cinquanta e sessanta e quella di "Mia Famiglia" avvalora il fatto che il teatro visto aggiunge profondità enorme al testo: qui la prova di Eduardo raggiunge una qualità straordinaria, soprattutto quando il suo personaggio smette di parlare. Ma tutto il cast (Orazio Orlando, Antonio Casagrande, Glauco Onorato..) è all' altezza. Credo che sia oggi facile reperirla e considerarla; io consiglio di guardarla.

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Eduardo De Filippo

1900, Napoli

Figlio d'arte, Eduardo de Filippo nasce a Napoli il 24 maggio del 1900, fratello di Titina e Peppino, dalla relazione dell'attore ed autore Edoardo (Eduardo) Scarpetta con la nipote Luisa De Filippo.Nel 1904, Eduardo debutta nel ruolo di giapponesino al Teatro Valle di Roma ne "La geisha", firmata dallo stesso Scarpetta.Dopo quella prima breve esperienza prende parte ad altre rappresentazioni come comparsa o in piccoli ruoli.A 11 anni entra nel collegio Chierchia di Napoli, ma solo due anni dopo interrompe gli studi e continua la sua istruzione sotto la guida del padre, che lo costringe a leggere e ricopiare testi teatrali. Quando capita, il giovane De Filippo partecipa a lavori teatrali e nel 1914 entra stabilmente nella compagnia del fratellastro Vincenzo Scarpetta, nella quale ricopre ogni...

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