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Anno edizione: 2004
Anno edizione: 2005
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Scrivere sul Purgatorio quando si è in Paradiso è facile. Il difficile è scriverne dal cuore dello stesso Purgatorio. Su Korogocho si può scrivere dignitosamente solo dall’interno di Korogocho: mangiando e bevendo quell’acqua e riciclando quei rifiuti, immergendosi in quell’AIDS, ecc. La stanchezza può falsare solo l’interpretazione dei dati, ma non i dati. Può essere una pia illusione credere di poter trasformare il fango in oro, da perfetto artista e perfetto chimico; oppure può essere un engagement da tenere presente: non solo perché è necessario, ma perché è possibile e vero. Il problema dell’utilità del mondo per l’uomo – questa utilità non esiste – può essere rovesciato in quello, più che umanistico, dell’utilità – esistente – dell’uomo per il mondo. E’ evidente, da un lato, che il fango rimane fango; altrettanto e più evidente, dall’altro, che si sublima in oro, “senza fatica” o con fatica. L’inesistenza di Dio sembra evidente, anche agli occhi di grandissime intelligenze; e sembrano altrettanto evidente la sua esistenza e la sua volontà (Zanotelli, da Korogocho: “Dio non è neutrale, Dio è profondamente schierato. Dio è il Dio degli schiavi, degli oppressi”). Se Dio c’è, Dio vuole; oppure non c’è e non vuole. Il rapporto con le contraddizioni umane è il punto su cui una poesia umanistica s’engage o sperimenta la sua pietas.
Io non sono credente, ma il libro di Zanotelli mi ha risvegliato da una specie di rassegnata indifferenza. La sua scelta radicale di condividere con i poveri la loro vita e di mettere in discussione il sistema che permette che questi poveri eistano mi è apparsa del tutto esemplare: camminare con i poveri, non limitandosi a fare opera di carità, ma anche e soprattutto di liberazione. I poveri del mondo hanno certo bisogno di aiuto, ma non solo. La struttura economica nella sua logica di sfruttamento indiscriminato ed immorale è una vera bestemmia. La chiesa di Roma spesso dimentica la sua vera, originaria vocazione: quella di dire sì sì e no no, cioè di avere il coraggio di fare affermazioni scomode, destabilizzanti se è in ballo la verità. Alex Zanotelli parla e dice ciò in cui crede, che è ciò in cui credono molti, a prescindere dall'adesione o meno ad una confessione religiosa. Spero che molti leggano il suo libro e si risveglino. "E' un momento grave questo per l'umanità. Forse uno dei momenti più gravi. Si tratta di vita e di morte per il pianeta, per la razza umana" (Korogocho, pag. 207)
Capolavoro! Lo conisglio a tutti. Se non avete tempo di leggerlo tutto, leggete l capitolo "Il Dio debole". Straordinario
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