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La caccia. Io e i criminali di guerra - Carla Del Ponte,Chuck Sudetic - copertina
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La caccia. Io e i criminali di guerra - Carla Del Ponte,Chuck Sudetic - copertina
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Descrizione


Nessuno avrebbe immaginato, alla fine degli anni ottanta, con la caduta del Muro di Berlino, che l'Europa avrebbe conosciuto di nuovo il dramma della guerra civile e del genocidio. Di lì a poco, invece, la dissoluzione della ex repubblica federale iugoslava avrebbe scatenato una serie di conflitti che avrebbero insanguinato tutti gli anni novanta. Eccetto la Slovenia, in rapida sequenza Croazia, Serbia, Bosnia-Erzegovina e Kosovo avrebbero acceso una guerra civile che avrebbe toccato punte di intensità drammatica, come per certi versi testimonia la strage di Srebenica ai danni di settemila bosniaci musulmani. Per giudicare i criminali di guerra, l'Onu nel maggio 1993 decide di istituire, all'Aja, un vero e proprio tribunale. Si tratta della prima corte istituita in Europa a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale. L'incarico di pubblico ministero viene affidato a Carla Del Ponte. Il suo lavoro presso i tribunali delle Nazioni Unite ha permesso l'arresto e la conduzione in giudizio di decine di persone accusate di genocidio e altri crimini di guerra, tra cui Slobodan Milosevic, presidente della Serbia, e di istruire prove contro due tra i ricercati più importanti al mondo, Radovan Karadzic e il generale Ratko Mladic, accusato del massacro di Srebenica.
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Dettagli

2008
21 ottobre 2008
412 p., Brossura
9788807171444

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Francesco
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Un libro che ha fatto molto discutere, un testo del quale ne è stato chiesto il blocco della pubblicazione da parte della Serbia, con vivaci proteste.Leggete quanto pubblica Feltrinelli (editore) a proposito. E non potrebbe essere diversamente per un libro che rappresenta un pugno nello stomaco sulla vicenda più cruenta, sanguinosa e vergognosa degli ultimi cinquant'anni. Non si parlava dal '45 di campi di concentramento, sterminio, deportazioni, genocidio, e la nuova arma di "distruzione di massa" sperimentata efficacemente dai macellai serbo-bosniaci rappresentata dallo strupro-etnico a danno delle popolazioni musulmane dell'area. L'autrice del libro, "madame il Procuratore" capo della Procura del Tribunale internazionale dell'Ex Jugoslavia con tutto l'ufficio di Procura conduce una caccia spietata, senza risparmiare nessuno, in modi e termini, al fine di catturare tutti i complici e correi dei crimini contro l'umanità e crimini di guerra commessi da tutti i soggetti coinvolti nella vicenda dei Balcani(dal lato serbo-bosniaco, dal lato kossovaro(uck), dal lato montenegrino). Con tono serrato,senza lasciare respiro al lettore, il Procuratore ci racconto giorno dopo giorno l'attività del Tribunale coinvolto su doppio fronte: quello dei Balcani e quello del Ruanda, con un parallelo continuo che rende efficace la narrazione. La storia dei Balcani è quella che si protrae fino alla fine del testo, ed è la più avvincente, ma non meno cruenta di quella ruandese. Ciò che fa male nel leggere il libro, ciò che rende l'animo inquieto del lettore, è che si poteva fare forse dippiù. Il Procuratore, a costo di pagare il prezzo della sua stessa posizione, ha fatto l'impossibile per superare il "muro di gomma" innalzato dalla Comunità internazionale (=leggi in primis il Segretario Generale...i capi di Stato, gli stessi Paesi implicati nei crimini che sono ostruzionisti verso le indagini..fino all'inverosimile).Fa male sapere che nemmeno dinanzi ai 7500 morti di Srebrenica,c'è chi voglia conoscere la verità

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Carla Del Ponte

1947

Carla Del Ponte (Bignasco, Canton Ticino, 1947) è stata procuratrice generale della Confederazione elvetica dal 1994 al 1998, e dal 1999 al 2007 procuratrice capo del Tribunale penale internazionale dell'Aia per i crimini di guerra nell'ex Jugoslavia e il genocidio in Ruanda. In seguito ha assunto l'incarico di ambasciatrice della Svizzera in Argentina. Dal 2011 al 2017 ha fatto parte di una commissione internazionale dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, incaricata di indagare sulle violazioni commesse durante la guerra in Siria. Per la sua attività le è stato riconosciuto il Premio della pace 2017 dell'Assia. Nel 2008 è stato pubblicato in italiano il suo primo libro, La caccia. Io e i criminali di guerra (Feltrinelli), mentre nel 2018...

Chuck Sudetic

Chuck Sudetic è stato reporter per il ?New York Times” dal 1990 al 1995 sui temi legati alla questione jugoslava e la transizione politica nel dopo comunismo negli altri paesi balcanici. Il suo primo libro, Blood and Vengeance (Penguin 1998), resoconto delle esperienze di due famiglie bosniache nel periodo del massacro di Srebenica, è stato incluso tra i libri più importanti dal ?New York Times” ed è stato acclamato come ?libro dell'anno” da ?The Economist”, dal ?Washington Post” e dalla rivista di libri ?Publisher's Weekly”. Suoi articoli sono apparsi su ?The Economist”, ?Atlantic Monthly”, ?Rolling Stone”, ?Mother Jones”, ?Das Magazin” (Zurigo) e altri periodici. Dal 2001 al 2005, ha lavorato come...

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