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Non sono schifato dai comportamenti culinari degli "altri", ma da quelle dell'autore del libro. Che non ha giustificazioni culturali, come qualcuno ha già giustamente scritto. Se sei nato mangiando zuppe di cane e cervelli di scimmia è un conto, ma se lo fai solo per curiosità e per scrivere un libro che venda più copie possibili sei un pervertito. E un fasullo.
L'autore si compiace delle sue scorribande alimentari con fastidiosa superiorità culturale. In realtà è un libro di razzia etnica, un inno al colonialismo più becero. Un radical-chic irritante. Un predatore che arriva alla violenza e alla crudeltà. Bocciato.
Libro disgustoso. Non c'è altro da aggiungere, se non che chi lo apprezza evidentemente è piuttosto involuto. Peggio per lui.
Recensioni
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Con i suoi libri precedenti ci ha fatto riscoprire il piacere della buona tavola, svelando i segreti dell'arte culinaria e di ricette semplici, alla portata di tutti e di sicuro effetto. I suoi due successi Cuochi si diventa e Cuochi si diventa 2 rincuorano anche i più inesperti e refrattari a pentole e fornelli, dimostrando, con ironia e un pizzico di provocazione, come si possano realizzare piatti prelibati e gustosi senza essere grandi chef ma semplicemente grazie agli ingredienti e ai suggerimenti giusti e naturalmente a una buona dose di passione e un minimo di cultura culinaria.
Ora, dopo avere sondato il ricchissimo panorama italiano, Allan Bay, laureato in economia politica alla Bocconi ma da sempre appassionato cultore della buona tavola, dal 1994 giornalista nel settore enogastronomico e attualmente collaboratore del Corriere della Sera, compie, in questo nuovo libro, un viaggio nelle tradizioni culinarie straniere. Si tratta, come chiarisce un illuminante sottotitolo, di "scorribande fra i piatti e i sapori di tutto il mondo" riunite in 280 pagine fitte di riflessioni, ricordi personali e soprattutto ricette. Alieno da qualsivoglia "sciovinismo culinario" e "da subito convinto che i piatti si dividano in ben eseguiti e mal eseguiti, e che tutto il resto
siano inutili sproloqui", l'autore si lancia in un'appassionante avventura culinaria che promette di coinvolgere persino chi non ha mai osato spingersi oltre la pizza e la pastasciutta.
La lettura, allietata da uno stile accattivante e pieno di humour, è facilitata dalla semplice struttura del libro: in una trentina di capitoli sono analizzate le cucine di altrettante aree geografiche che comprendono una serie omogenea di paesi, dall'Europa all'Australia. Dopo una breve introduzione dedicata alla tradizione culinaria locale e alla citazione di alcuni libri di cucina fondamentali per capire gastronomia e cultura del Paese (le cosiddette "bibbie" della cucina locale), Allan Bay passa a considerare i piatti mitici che danno lustro alla tavola di quei luoghi, senza dimenticare gli "orrori" che la contraddistinguono. Segue infine una serie di ricette che permetteranno ai lettori di cimentarsi in prima persona nella realizzazione di piatti semplici e capaci di riservare molte piacevoli sorprese.
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