Storia di Garabombo, l'invisibile

Mentre negli anni 60 in Italia (e nel resto del mondo...evoluto) si conosceva il boom economico, si compravano automobili elettrodomestici case etc... in Perù (ma in realtà in gran parte dell'America Latina) i contadini e i pastori indigeni lottavano per la terra contro i latifondisti, i potenti fazenderos spalleggiati dai militari e dai governanti corrotti. E morivano come i cani. Questo romanzo racconta di une di queste rivolte, finita anch'essa in una carneficina. E lo fa con lo stile di Scorza, questo strano miscuglio di realismo e pseudofavolismo, con l'elemento magico, così tipico della letteratura sudamericana, a creare momenti di forte impatto emotivo e poetico in un contesto duro, quello della vita sulle cordigliere peruviane a quasi 5000 metri di altitudine, fatto di sacrifici, sofferenze, soprusi e sopraffazione. Splendido il finale, con lo strazio dei cavalli (animali che, nell'immaginario collettivo, simboleggiano la libertà) che agonizzano e muoiono sul campo di battaglia. Eppure, nello sfacelo della disfatta, un esile spiraglio di speranza appare proprio nelle ultimissime pagine, dove nuovi anonimi cospiratori si incontrano per riprendere la lotta. Per la terra e la libertà